C’è
un piccolo palazzetto nelle vicinanze del "Policlinico Umberto I" dove sono custoditi tutti gli atti delle
sperimentazioni svolte nel tempo dai vari medici ricercatori per alleviare le pene dei malati ed arrivare
a risoluzioni delle patologie.
La
storia dimostra come non sempre le scelte adottate e i lunghi percorsi di
studio si sono rilevati idonei ma la costanza e
l’impegno profuso nel perseguire il benessere della salute sono comunque
giustificati e premiabili.
Seguire una patologia richiede un delicato mix di conoscenza, esperienza, sacrificio, uniti ad un grande amore e rispetto verso il prossimo. L’attività quotidiana, con la sua routine, e la continua pressione possono creare nel medico un certo distacco emotivo ma, invece, è fondamentale che permanga il senso umano.
Solo coloro che hanno la vocazione possono penetrare nel dolore dell’altro, percepirne il bisogno.
L’attenta
osservazione dell’andamento della patologia, l’ascolto e la disponibilità
portano all’affidamento con sollievo psicologico per il paziente e un cammino
più rapido verso la guarigione.
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