di Bianca Maria Sezzatini
Fino a domenica 9 febbraio, è in scena al Teatro Vascello, Via
G. Carini n. 78 (Gianicolo), “IL
TORMENTO E L'ESTASI DI STEVE JOBS” tratto da "The Agony and Ecstasy
of Steve Jobs" di Mike Daisey, con il carismatico Fulvio
Falzarano. Regia Giampiero Solari.
Steve Jobs: un'icona del
XXI secolo. Il suo ingegno ha cambiato il mondo, nessuno è rimasto escluso –
nella nostra civiltà – dall'estetica e dagli agi della sua tecnologia. Di più:
la sua utopia è stata determinante nell'immaginario collettivo.
Basta pensare al suo celebre discorso agli allievi della Stanford University: «Siate affamati. Siate folli» esortazioni a non omologarsi, a osare che dal 2005 continuano a rimbalzare sul web.
Basta pensare al suo celebre discorso agli allievi della Stanford University: «Siate affamati. Siate folli» esortazioni a non omologarsi, a osare che dal 2005 continuano a rimbalzare sul web.
Come accade sempre per figure tanto straordinarie, anche quella di Jobs – e
ancor più della sua Apple – presenta però dei lati oscuri e Mike Daisey,
coraggioso drammaturgo americano li evidenzia in un testo dinamico e acutamente
critico.
Un tipo di teatro che si fa strumento di discussione viva e che ha suscitato notevoli reazioni polemiche:la
Apple ha dovuto fare delle precisazioni, ma anche Daisey si è
visto costretto a dare conto di alcune sue "interpretazioni
artistiche" non proprio rispondenti al vero, tanto che il suo testo
continua ad essere aggiornato e dettagliato. Grazie alla traduzione e
all'adattamento di Enrico Luttmann e alla sensibilità di un regista attento al
contemporaneo come Giampiero Solari, rimasto affascinato dal progetto Il
tormento e l'estasi di Steve Jobs esordisce in Italia, prodotto dal Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Un tipo di teatro che si fa strumento di discussione viva e che ha suscitato notevoli reazioni polemiche:
Al carisma di Fulvio
Falzarano, il compito di farsi tramite delle riflessioni di Daisey, che
intreccia la luminosa epopea di Jobs alla rivelazione del profilo inquietante e
taciuto del "prezzo" pagato per quella tecnologia che ha cambiato il
mondo.
Daisey è un convinto "seguace del culto di Mac": ripercorre entusiasta i traguardi di Jobs esternando – in un divertente contrappunto – le sue (e nostre) smanie per ogni nuova creazione con la "mela".
«Steve è stato bravissimo – scrive – ci ha costretto ad aver bisogno di cose che non sospettavamo nemmeno di volere»: e così vai con i coloratissimi iPod, con gli iPhone, con la libertà assicurata dall'iPad... Libertà e purezza: l'attenzione al design e la tecnologia "alla portata di tutti" di Apple ci avevano forse illuso. Dietro il successo però c'è altro. L'assemblaggio dei nostri preziosi computer avviene a Shenzen, in fabbriche dove non esistono tutela né diritti degli operai, dove piccole mani di dodicenni puliscono i vetri degli iPhone con una sostanza tossica che li condannerà a un invalidante tremore... Fabbriche dove in nome del profitto 430.000 operai sono trattati da "ingranaggio umano" e dove il problema dei suicidi dei lavoratori si è affrontato installando reti sotto i capannoni.
Daisey denuncia, non condanna: augurandosi forse che la consapevolezza collettiva faccia sì che quella mela che illumina i nostri oggetti più amati, possa un giorno non nascondere alcun marciume.
IL TORMENTO E L'ESTASI DI
STEVE JOBS
tratto da "The Agony and Ecstasy of Steve Jobs" di Mike Daisey
traduzione e adattamento di Enrico Luttmann
con Fulvio Falzarano
regia Giampiero Solari
video di Cristina Redini
luci di Paolo Giovanazzi
tratto da "The Agony and Ecstasy of Steve Jobs" di Mike Daisey
traduzione e adattamento di Enrico Luttmann
con Fulvio Falzarano
regia Giampiero Solari
video di Cristina Redini
luci di Paolo Giovanazzi
Per info
e prenotazioni:telefono: 06 588.10.21 / 06 589.80.31
Per info
e prenotazioni:telefono: 06 588.10.21 / 06 589.80.31
TEATRO
VASCELLO
Via G. Carini, 78 (Gianicolo)
Direzione Artistica: Manuela Kustermann
Via G. Carini, 78 (Gianicolo)
Direzione Artistica: Manuela Kustermann
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