di Bianca Maria Sezzatini
Fino a domenica 26 febbraio p.v., al Teatro Palladium - Università Roma Tre, è in scena “IL PELLICANO” di August Strindberg, una produzione dell’Associazione Culturale “Gianni Santuccio” in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Abruzzo. La regia è di Walter Pagliaro. Sul palcoscenico Micaela Esdra. Con lei, Fabrizio Amicucci e Luisa Novorio. Traduzione di Franco Perrelli.
Vita e opera sono in August Strindberg (1849-1912) strettamente legate. Autore di un’articolata produzione autobiografica e d’importanti romanzi e racconti, la sua fama è affidata soprattutto al teatro. La sua attività culminò nella fondazione dell'Intima Teatern, un teatro da camera dove presentò opere tra le sue più alte e inquietanti: Temporale, La casa bruciata, La sonata dei fantasmi, Il pellicano. Considerato “padre” dell'espressionismo, aperto a richiami simbolistici, Strindberg ha influenzato l'avanguardia novecentesca e ha avuto sul piano critico e su quello della prassi scenica un vasto rilancio in epoca moderna. La sua innovatrice concezione strutturale del testo e il suo irrazionalismo visionario e angoscioso hanno suscitato profonda e ampia suggestione.
NOTE DEL REGISTA
“Il Pellicano” è un dramma da camera: scritto nel 1907, è la quarta composizione per l’ “Intima teatern” di Stoccolma dove venne rappresentato per la prima volta. Il simbolo del pellicano, l’animale che pur di nutrire i suoi figli, si priverebbe del proprio sangue, è usato con tecnica antifrastica, per raccontare la natura di una madre che invece beve il sangue dei suoi figli, come un vampiro. Una famiglia si risveglia all'indomani della morte del padre e gli equilibri che l’avevano malamente tenuta insieme nel passato, si rompono: la madre vive nella vanità della sua giovinezza svanita, i suoi figli cercano di ricostruire la loro difficile infanzia, mentre suo genero tenta di impossessarsi del dominio della casa. Il dramma, di eccezionale forza e bellezza, rimanda continuamente a miti famosi: Medea che ammazza i suoi figli e soprattutto Amleto. I quattro personaggi sono gli stessi che si scontrano nella tragedia di Shakespeare: la madre (la regina Gertrude/ Elisa), il figlio (Amleto/ Friedrick), la figlia (Ofelia/ Gerda), e il genero (re Claudio/ Axel), senza dimenticare il fantasma del padre di Amleto, identificato in quella sedia a dondolo che ogni tanto oscilla, come per magia. Il primo titolo di questo dramma era “I sonnambuli”; in effetti sul palcoscenico sembrano muoversi figure avvolte nel sonno o nella morte. Nell'ultima battuta, il figlio fa esplicito riferimento ai bianchi battelli che salpavano per l’isola dei morti: “…ricordi quando andavamo giù ai bianchi battelli e li accarezzavamo?”. Forse l’enigma del dramma di Strindberg si annida proprio in quell'ultima battuta: “… Gerda affrettati, la campanella di bordo è suonata, la mamma sta seduta nel salone di prua, no, lei non è con noi, povera mamma! È rimasta a riva? Dov’è? Non la vedo… e senza la mamma non è divertente. Eccola che arriva! Ora cominciano le vacanze!”.
WALTER PAGLIARO
Dopo il diploma come regista all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica e dopo la laurea in Architettura all'Università di Firenze, inizia la sua lunga e importante carriera come assistente di Giorgio Strehler. In seguito, è per anni tra i registi di punta del Piccolo Teatro di Milano, dove, grazie alle sue raffinate messinscene, si afferma come uno dei più sofisticati e originali artisti del teatro italiano. Come regista ha diretto importanti rappresentazioni di autori classici e moderni al Teatro Stabile di Genova, Teatro greco di Siracusa, Teatro Stabile di Torino, Teatro Stabile dell'Umbria, tra i molti teatri che lo hanno visto protagonista. Ha un’interessante carriera artistica anche come regista d’opera. Da molti anni è impegnato come docente in molte scuole di teatro in Italia e all’estero.
MICAELA ESDRA
Cresciuta alla scuola di Rina Morelli[, è stata diretta in carriera da registi di primaria importanza come Giorgio Strehler e Luchino Visconti. Ha poi recitato con la direzione di Antonio Calenda e con Luca Ronconi, Massimo Castri e Guido De Monticelli interpretando intensamente autori come Sofocle, Euripide, Seneca, Racine, Cechov, Ibsen, Pirandello, Schnitzer. Attrice di cinema con diversi film all’attivo, ha doppiato attrici fra cui Kim Basinger, Sigourney Weaver, Jessica Lange, Melanie Griffith, Sharon Stone, Sandra Bullock e Jacqueline Bisset. In televisione ha preso parte a numerosi sceneggiati tra cui Incantesimo.
Spettacolo
ore 21:00domenica 26 febbraio, ore 18:00
ore 21:00domenica 26 febbraio, ore 18:00
Biglietti
Intero, 15€.
Ridotto (Convenzioni) 10€. – Studenti, 5€.
Prevendite
tel. 327 2463456
biglietteria.palladium@uniroma3.it;
TEATRO PALLADIUM - UNIVERSITÀ ROMA TRE
Piazza Bartolomeo Romano, 8
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