giovedì 27 marzo 2014

"BLACKOUT". UNICO FILM ITALIANO IN CONCORSO

di B.M. Sezzatini


BlackOut è fra i finalisti del Vittorio Veneto Film Festival 2014, il festival Internazionale di cinema per ragazzi, per la FASCIA PIZZOC. Unico film italiano in concorso sarà affidato alla votazione di una giuria di qualità e di una giuria di ragazzi fra i 15 e i 16 anni. 

"Siamo molto felici di questo risultato - hanno sottolineato i registi Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato - anche perchè la sceneggiatura di questo film, girato un paio di anni fa e molto prima che si parlasse tanto di violenza sulle donne, è stata ideata ed interpretata da un gruppo di ragazzi di 16 e 17 anni proprio per denunciare un fenomeno molto sentito fra i giovanissimi quale è la violenza sessuale di gruppo. Però la peculiarità del film è che questo dramma viene raccontato attraverso l'animo e gli occhi dei ragazzi.

E' bello quindi che a valutarlo siano, in fondo, gli stessi destinatari di questa denuncia".

Ispirato a più storie vere, BlackOut è nato da un progetto dell'Associazione Movie's Geyser con la coproduzione di Sole e Luna Production e ha ben presto raccolto attorno a sé le energie di tanti professionisti che hanno voluto spendersi con la loro creatività e passione. Fra tutti ricordiamo Neri Marcorè, Antonella Ruggiero, Dolcenera, Marco Testoni (autore della colonna sonora) ed Edoardo De Angelis (autore del testo della canzone originale). Ma anche: Umberto Scipione, Riccardo Castagnari, Filippo Marcheggiani, gli E102, Marco Siniscalco.

Il reportage di Paolo, un giornalista freelance, apre una finestra sulla storia di Elettra: una ragazza di 16 anni di una tranquilla provincia italiana che la notte di Halloween si trova ad affrontare il peggior sfregio che si possa subire, una violenza sessuale di gruppo. Ma è dal giorno dopo che la ragazza dovrà affrontare una realtà altrettanto dura e piena di dubbi.




Ad aiutarla le amiche Francesca e Carlotta che come lei non sanno come fare

fronte ad una situazione così tormentata: si rendono subito conto che l'amica è stata ferita nel corpo, ma soprattutto nella mente, tanto che Elettra non trova la forza di denunciare lo stupro e, convinta inconsciamente di avere una qualche colpa, preferisce il silenzio. Le due amiche non demordono e coinvolgono il fratello di Elettra, Giacomo, ed altri ragazzi nella folle caccia agli aguzzini che gli amici sembrano voler sfidare all'interno delle dinamiche di gruppo e senza ricorrere alla giustizia.

Una storia travolgente tra sospetti, indizi e false piste all'interno di un dramma che unisce adolescenti e adulti e dal quale scaturisce un messaggio forte per raccontare un finale differente e possibile.

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