mercoledì 26 marzo 2025

A GRANDE RICHIESTA, "IL MALATO IMMAGINARIO"


di Bianca Maria Sezzatini


Dopo il "sold out" di novembre 2024 c’è grande attesa al Teatro In Portico per la replica de “IL MALATO IMMAGINARIO”, un classico intramontabile presentato dalla Compagnia “LA SCINTILLA”, liberamente tratto dall’opera di Moliere, in programma sabato 29 e domenica 30 marzo 2025. Adattamento e sceneggiatura di Maria Donelli e Maria Teresa Colle. Sul palcoscenico (Personaggi e INTERPRETI):

Argante: FABRIZIO MASTRANTONIO
Antonietta: DANIELA ERRICO
Angelica: VALERIA SERGI
Belinda: FLAVIA TALONE
Notaio Saltacavilli: ALESSANDRO PRETE 
Cleante: GIACOMO VALENTINI
Dottor Purgone: ROBERTO SABATINI
Signora Purgone: PATRIZIA CASANO
Tommaso Purgone: GIOVANNI ESPOSITO
Beralda: MARIA DONELLI
Farmascista/Falso Dottore: GIANLUCA MAY

Voce Narrante: FLORIANA RIDDEI 

La Compagnia “LA SCINTILLA”, nella rivisitazione della commedia frutto del genio ironico e pungente di Molière, vuole accentuare il carattere paradossale dei personaggi, soprattutto del protagonista, vittima delle sue stesse paure e della sua ingenuità.

In un alternarsi di equivoci e intrighi, figure grottesche e situazioni esilaranti, prende vita una trama scoppiettante e briosa in cui si ride, ma si riflette anche sulla fragilità umana che spesso finisce per renderci ciechi, sciocchi e facili prede di chi ci imbroglia. 

SINOSSI

IL MALATO IMMAGINARIO” di Molière è una commedia troppo famosa perché sia necessario descriverne la trama. La Compagnia “LA SCINTILLA “ ne ha fatto una versione fedele al testo originale piegandosi  soltanto alla necessità di cambiare il genere di due personaggi maschili in due ruoli interpretati da attrici (un dottore ed il fratello del protagonista,  mutato in sorella). 

Nel primo atto viene presentato il protagonista Argante, uomo ricco ma affetto da ipocondria. Passa il suo tempo fra poltrona e gabinetto, sempre preoccupato di malattie inesistenti.  Intorno a lui ruotano tre figure femminili: la servetta, la moglie e la figlia. Belinda è la seconda moglie di Argante, lo ha sposato per interesse e vorrebbe liberarsi della figliastra Angelica chiudendola in convento. Antonietta è la servetta irriverente che farà di tutto per aiutare la giovane Angelica a sposare Cleante, il suo innamorato segreto. Purtroppo il padre annuncia alla figlia di averla promessa in sposa  al figlio del suo dottore  (dottor Purgone) giovane medico anche lui. Le trame di Belinda vengono palesate allo spettatore quando introduce in casa il suo “amico" notaio perché il marito faccia testamento. 

Nel secondo atto sono in scena tutti: l'innamorato Cleante, venuto sotto mentite spoglie, per accertarsi della veridicità del prossimo matrimonio. Il dottor Purgone e sua moglie, venuti a presentare il loro figlio Tommaso al futuro suocero e alla futura sposa. I personaggi si incontrano e scontrano in una girandola di vanità e ridicolo, di orgoglio e disperazione, di supponenza e fermezza, sorpresi e meravigliati dell’aperta ribellione di Angelica

Nel terzo atto i nodi si sciolgono per opera della sorella del malato che, involontariamente, provoca l'ira del dottor Purgone il quale, sentendosi offeso, decide di abbandonare Argante al suo destino e, soprattutto, non vuole più imparentarsi con lui.

Grazie alla furbizia della servetta il falso malato scoprirà chi veramente gli vuole bene; si libererà della moglie avida e falsa e concederà la mano della figlia al suo amato Cleante, a patto che… Per saperlo, non vi perdete lo spettacolo! 
Partecipando, si fa anche del bene poiché l’incasso sarà devoluto in beneficenza alla Parrocchia di S. Galla. 

IL MALATO IMMAGINARIO”. Spettacolo adatto a tutta la famiglia!


Sabato 29 e domenica 30 marzo 2025


ORARIO SPETTACOLI
sabato: ore 21:00
domenica: ore 17:30


TEATRO IN PORTICO
Circonvallazione Ostiense, 195 (Zona Garbatella)

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LA REGISTA

La regista di questo spettacolo è Maria Teresa Colle, la veterana del gruppo (in foto). Dopo la prematura scomparsa di Mauro Palazzeschi, nella Compagnia si sono avvicendate più persone alla regia.

Dice Maria Teresa Colle: "Nel nostro gruppo non esistono prime donne e primi attori. A tutti è data la possibilità, in ragione della disponibilità e del personaggio da interpretare, di poter vivere un percorso di crescita e di soddisfazione personale".


LA COMPAGNIA

La compagnia "LA SCINTILLA" risale al 1997; quando un gruppo di amici pensò di organizzare uno spettacolo di beneficenza. L’esperienza piacque a tutti e si pensò di continuare, divenendo a tutti gli effetti una compagnia teatrale sotto la guida del compianto Mauro Palazzeschi

Negli anni la Compagnia si è modificata e attualmente soltanto due elementi sono rimasti del gruppo originario. Tuttavia, lo spirito del gruppo è rimasto il medesimo.

"Recitiamo per divertirci e per divertire (dovreste venire alle nostre prove) facendo del bene. Infatti il ricavato dei nostri spettacoli è sempre devoluto in beneficenza.


NON TUTTI SANNO

IL MALATO IMMAGINARIO” (Le Malade imaginaire) è una Comédie-ballet in III atti del drammaturgo francese Molière, pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin (Parigi intorno al 1622 - Parigi 17 febbraio 1673).

Da ricordare che nel XVII secolo, in Francia, il termine "immaginario" significava pazzo. Tutti e tre gli atti sono seguiti da altrettanti intermezzi.

La pièce venne rappresentata per la prima volta al Palais-Royal il 10 febbraio 1673, dalla "Troupe du Roy", con le musiche di Marc-Antoine Charpentier, e coreografie di Pierre Beauchamp.

L'opera è quasi un'autobiografia del drammaturgo. Intesa dal suo autore come una farsa, è inframmezzata da intermezzi musicali e balletti giustapposti alla commedia, inseriti all'unico scopo di compiacere i gusti di Luigi XIV, lasciando però intatta la struttura dell'opera.

Scritta nell'ultimo anno di vita di Molière, la commedia è intrisa di realismo. Lo stesso protagonista, che si presenta come un classico personaggio farsesco, pronuncia a tratti affermazioni lucide e ragionevoli, mostrando un cinismo e una disillusione che tradiscono le amare riflessioni dello stesso autore, il quale approfitta delle occasioni comiche offerte dalla trama per introdurre in modo inaspettato un'aspra denuncia della società del suo tempo.

Il 17 febbraio del 1673 Molière, che interpretava Argante, portò a termine la rappresentazione di questa commedia nonostante il suo grave stato di salute, morendo infine poche ore dopo.

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