giovedì 6 marzo 2025

A GRANDE RICHIESTA "UOMO E GALANTUOMO"


di Bianca Maria Sezzatini



Dopo il sold out al Piccolo Teatro San Vigilio è di grande attesa al "Teatro dei Cavalieri di Colombo" lo spettacolo “UOMO E GALANTUOMO”, la commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1922 a soli 22 anni, portata in scena, sabato 8 e domenica 9 marzo 2025, alle ore 17:30, dalla Compagnia teatrale “GLI AMICI DI MIMMO” sotto la regia del poliedrico Vito Luogo. 

Calcano il palcoscenico:

(Personaggi e ATTORI)


Gennaro: GENNARO FENIZIA
Bice: LUCIALBA MAGGIORANO
Alberto De Stefano: VITO LUONGO
Viola: ROSA ROSSINI
Lampetti: TOMMASO CASTRIA
Matilde: MARIA SPAGNUOLO
Carlo Tolentano: GIANDOMENICO VARI INZUCCHI
Salvatore De Mattia: GIANFRANCO SCARLATA
Attilio: ELIO GIORGIO GAGGIA
Florence: MARIAGRAZIA CASAGRANDE
Vincenzo: MASSIMO TOMASSETTI
Ninetta: SIMONA ROCA
Assunta: CRISTIANA GIOMBINI
Di Gennaro: GIANNI PALMIGIANI
Ciro: PAOLO PALMA

Questo classico della Commedia degli “equivoci” narra la storia di una Compagnia di Guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Un racconto tra farsa e dramma dove gli intrecci amorosi si mescolano alla finta pazzia, unica via per evitare duelli e galera! La simulata pazzia e il contagio che questa crea a chi rimane coinvolto in faccende ambigue, evidenzia una Società preoccupata più della apparenza che della sostanza. Difficile non essere conquistati dalla comicità pura di questa Commedia con scene irresistibili mosse da un drappello di personaggi coloriti e balordi che coinvolgeranno il pubblico per tutta la durata dello spettacolo!

UOMO E GALANTUOMO: assolutamente da non mancare!

Il ricavato dalla vendita dei biglietti è devoluto in beneficenza.


UOMO E GALANTUOMO
sabato 8 e domenica 9 marzo 2025

ORARIO SPETTACOLI
ore 17:30


TEATRO DEI CAVALIERI DI COLOMBO
Via Santa Maria Mediatrice n. 22, (zona Aurelia/Vaticano)


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LA COMPAGNIA TEATRALE "GLI AMICI DI MIMMO"

La Compagnia "Gli Amici di Mimmo" è un naturale prosieguo delle esperienze e dei legami che costituivano la base e il motore della compagnia "Gli Esclusi", fondata e diretta dal compianto amico e regista, Domenico Marini.


CONOSCIAMO L'ATTORE E REGISTA, VITO LUONGO E . . .

Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva ha una spiccata attitudine per la Medicina del Lavoro. In servizio presso PIM di Primo Soccorso in grandi Enti. Attore di Teatro amatoriale e regista è un ottimo Ballerino di Tango Argentino.

Conosce l'Inglese, lo Spagnolo e il Francese. Pratica il calcio e il nuoto.


. . . LA COMMEDIA DI EDUARDO DE FILIPPO "UOMO E GALANTUOMO
      (da Vikipdia)

La commedia fu scritta da Eduardo per il fratellastro Vincenzo Scarpetta e messa in scena nel 1924 con il titolo "HO FATTO IL GUAIO? RIPARERO'!" riferendosi all'equivoco che si viene a creare nel primo atto e che dà origine allo sviluppo della commedia. Il 23 febbraio 1933 la farsa fu rappresentata dalla compagnia di Eduardo "Teatro Umoristico I De Filippo" con il titolo di "UOMO E GALANTUOMO", in riferimento al comportamento di De Stefano che acconsente a fingersi pazzo per porre rimedio alla situazione, che mantenne poi in maniera definitiva.

ATTO I

Cortile dell'albergo

Gli attori della scalcagnata compagnia teatrale L'Eclettica sono ospiti a spese del ricco e giovane Alberto De Stefano in un albergo di Bagnoli, città balneare dove terranno gli spettacoli. Il capocomico della compagnia, Gennaro De Sia, ha messo incinta la primadonna Viola: le schermaglie tra i due, gli altri attori e i proprietari dell'albergo sfociano in litigi e situazioni esilaranti. Nel frattempo Alberto riceve la visita della sua ricca amante Bice, che gli rivela di essere a sua volta incinta di lui, ma non vuole rivelargli dove abiti né dove trascorrerà il periodo della gravidanza; poco dopo si presenta Salvatore, fratello di Viola, cercando il responsabile della gravidanza di sua sorella: scambiandolo per il fratello di Bice, Alberto gli promette un matrimonio riparatore con quest'ultima, dando inizio a un enorme equivoco.

Intanto, poiché la sera precedente l'esibizione della compagnia si è svolta tra l'indifferenza e gli insulti del pubblico, Gennaro vuole riscattarsi dalla brutta figura e impone una prova del nuovo dramma che sarà messo in scena, la Malanova (cattiva notizia) di Libero Bovio. Nonostante si tratti di una tragedia, l'incompetenza degli attori lo trasforma presto in una farsa, a cui assistono divertiti gli ospiti dell'albergo.

Le disavventure della compagnia sono interrotte dal ritorno di Salvatore. A causa dell'equivoco di poco prima, tra lui, Alberto e Gennaro scoppia una rissa, durante la quale il capocomico si rovescia l'acqua bollente sui piedi, ustionandoseli.

ATTO II

Tenuta dei Tolentano

Il conte Tolentano, un ricco medico, sentendo le urla di Gennaro si è impietosito e lo ha portato a casa sua per curarlo gratuitamente. In realtà l'uomo è il marito di Bice, e Alberto, venuto a sapere l'indirizzo di quest'ultima, si è recato alla tenuta per chiedere la sua mano: vistosi però scoperto dal legittimo marito, si finge pazzo per ingannarlo.

L'arrivo di Gennaro, tuttavia, non fa che ingarbugliare ancora di più la situazione: il conte è costretto a chiamare il delegato di polizia Lampetti perché porti Alberto in manicomio. Involontariamente è lo stesso Gennaro, cui Alberto aveva chiesto complicità, a farlo dichiarare pazzo perché venga portato via.

ATTO III

Commissariato di polizia

I

l delegato è alle prese con la faccenda, incerto se liberare Alberto perché sano di mente o tenerlo in carcere perché pazzo. Lo stesso Tolentano, nel frattempo, si reca al commissariato e chiede di parlare con l'amante di sua moglie. Indovinata la sua finta pazzia lo mette alle strette: o si farà ricoverare in manicomio come pazzo, salvando così la sua famiglia dallo scandalo, oppure lo stesso conte gli sparerà per lavare l'onta.

Al commissariato giunge poi Bice, che porta le prove del tradimento di suo marito con una donna sposata: lei lo avrebbe tradito a sua volta per ripicca, e questo scagionerebbe Alberto. Intanto arrivano i padroni dell'albergo, che pretendono il pagamento del soggiorno da parte degli attori dell'Eclettica, lasciato in sospeso a causa dell'accaduto: il delegato non sa più come giostrarsi in tutta quella confusione.

Rientra intanto il conte Tolentano: di fronte alle prove del suo adulterio, non può far altro che fingersi pazzo. Alberto viene così scagionato e liberato: è Gennaro, infine, a fingersi pazzo per evitare di pagare gli albergatori.


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