di Bianca Maria Sezzatini
Torna a Roma Silvia Frasson, dal 28 al 30 novembre, al Teatro Studio Uno. Dopo il successo al Rialto Sant’Ambrogio con I DissacrAttori del mito, scritto e interpretato insieme ad Alessandro Waldergan, l’attrice e narratrice immaginifica toscana porta in scena Santa Giovanna dell’immaginazione, un ‘classico’ del suo repertorio:
«Quella di Giovanna d’Arco è la prima storia che ho raccontato. La racconto dal 2001, mi è rimasta accanto in tutti questi anni, lei è l’inizio di tutto, e gli inizi sono importanti, sono indelebili. Giovanna mi ha aperto una strada, ha fatto luce. E Giovanna è la storia di una fede e di un dubbio atroce, di una lotta passionale e totale, di chi si è dato senza domandare perché, di un’ingenuità bella, forte e senza paura. Giovanna è la mia anima.».
Accompagnato dalla musica dal vivo di Stefania Nanni, il monologo narra la vicenda di Giovanna d'Arco, analizzata e filtrata attraverso i pensieri e le reazioni possibili dei protagonisti, ai quali dà corpo l’immaginazione dell’attrice. Alla sua voce si uniscono quelle di altri, i grandi: R.M. Rilke, Natalia Ginzburg, G. B. Shaw. Ma l’argomento storico e la sapienza letteraria che s’intrecciano in questo spettacolo non devono far pensare a un racconto didascalico e serioso. L’intento è esattamente l’opposto: avvicinare il più possibile il mondo dei protagonisti allo spettatore e alla sua quotidianità. Per questo occorrono ironia, facilità, spigliatezza: qualità che Silvia Frasson trasla sia sul piano drammaturgico sia dell’espressione corporea.
L’autrice, interprete e narratrice porta alla luce qualcosa del personaggio che è ancora dentro di noi, sempre, in qualsiasi epoca. Passa il tempo e le cose cambiano forma, collocazione, destinazione, ma la sostanza delle emozioni resta la stessa: «tutti ci innamoriamo, tutti dobbiamo lottare contro qualcosa, tutti sogniamo e abbiamo paura, tutti ci arrabbiamo. E questo mi interessa raccontare, l'essere umano. Le storie sono un veicolo per parlare agli altri di sogni comuni, paure comuni, domande irrisolte che ci tengono svegli la notte. E allora Giovanna e la sua storia sono il dubbio di credere o no in qualcosa, il coraggio sbarazzino e potente della giovinezza, la delusione con cui ci scontriamo quando i sogni crollano».
Immaginare che qualcosa si realizzi, vederla compiuta nella mente, è già un modo per farla esistere. L’attore non è forse colui che vede le cose che non esistono? Se credi fortemente in qualcosa, allora quel qualcosa esiste. Niente e nessuno potrà negarlo, neanche la realtà.
Santa Giovanna dell’immaginazione, ovvero la storia di Giovanna d’Arco vista con i miei occhi. Di e con Silvia Frasson. Musiche eseguite dal vivo da Stefania Nanni.
Spettacoli:
venerdì 28 e sabato 29 novembre: ore 21:00;
domenica 30 novembre: ore 18:00
Accompagnato dalla musica dal vivo di Stefania Nanni, il monologo narra la vicenda di Giovanna d'Arco, analizzata e filtrata attraverso i pensieri e le reazioni possibili dei protagonisti, ai quali dà corpo l’immaginazione dell’attrice. Alla sua voce si uniscono quelle di altri, i grandi: R.M. Rilke, Natalia Ginzburg, G. B. Shaw. Ma l’argomento storico e la sapienza letteraria che s’intrecciano in questo spettacolo non devono far pensare a un racconto didascalico e serioso. L’intento è esattamente l’opposto: avvicinare il più possibile il mondo dei protagonisti allo spettatore e alla sua quotidianità. Per questo occorrono ironia, facilità, spigliatezza: qualità che Silvia Frasson trasla sia sul piano drammaturgico sia dell’espressione corporea.
L’autrice, interprete e narratrice porta alla luce qualcosa del personaggio che è ancora dentro di noi, sempre, in qualsiasi epoca. Passa il tempo e le cose cambiano forma, collocazione, destinazione, ma la sostanza delle emozioni resta la stessa: «tutti ci innamoriamo, tutti dobbiamo lottare contro qualcosa, tutti sogniamo e abbiamo paura, tutti ci arrabbiamo. E questo mi interessa raccontare, l'essere umano. Le storie sono un veicolo per parlare agli altri di sogni comuni, paure comuni, domande irrisolte che ci tengono svegli la notte. E allora Giovanna e la sua storia sono il dubbio di credere o no in qualcosa, il coraggio sbarazzino e potente della giovinezza, la delusione con cui ci scontriamo quando i sogni crollano».
Immaginare che qualcosa si realizzi, vederla compiuta nella mente, è già un modo per farla esistere. L’attore non è forse colui che vede le cose che non esistono? Se credi fortemente in qualcosa, allora quel qualcosa esiste. Niente e nessuno potrà negarlo, neanche la realtà.
Santa Giovanna dell’immaginazione, ovvero la storia di Giovanna d’Arco vista con i miei occhi. Di e con Silvia Frasson. Musiche eseguite dal vivo da Stefania Nanni.
Spettacoli:
venerdì 28 e sabato 29 novembre: ore 21:00;
domenica 30 novembre: ore 18:00
Per informazioni e prenotazioni: tel. 349 435.62.19
Ufficio Stampa: Renata Savo
TEATRO STUDIO UNO
Via Carlo della Rocca, 6
Ufficio Stampa: Renata Savo
TEATRO STUDIO UNO
Via Carlo della Rocca, 6
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