Dopo il grande successo
di pubblico al Festival Shakespeariano
di Verona 2013 e nei siti archeologici di tutta Italia torna
Massimo Ranieri e il suo Riccardo III
in una versione ambientata negli anni '40
Scritta tra il 1591 e il
1594, la tragedia è un indiscutibile banco di prova per un attore che è messo
nella condizione di mostrare tutto il suo talento nella parte del re deforme,
assetato di potere, la cui malvagità e ambizione sono pari alla sua scaltrezza.
Nessuno riesce a tenergli
testa, nessuno sa opporsi a lui. Un uomo che, per quanto fisicamente
repellente, riesce a sedurre le spose degli aspiranti al trono da lui fatti
brutalmente uccidere. Ma il suo destino è segnato.
Per Ranieri la sfida è
notevole, degna di un artista eclettico come lui, cantante, attore e regista
con alle spalle un curriculum che pochi, anche a livello internazionale,
possono vantare.
Questo Riccardo III Massimo
Ranieri lo ha immaginato inquietante e accogliente, proprio come quei grandi
film noir che abbiamo profondamente amato. Per provare a intravedere sulla
scena l’eterno mistero del male.
Le musiche sono scritte
appositamente per lo spettacolo dal Maestro ENNIO MORRICONE
Il Riccardo III di
Ranieri, con le sue stesse parole: “E’ un noir e chi vuole trovare un’epoca di
ambientazione può anche non trovarla, non ha un’epoca reale. La scena è un
cilindro che può essere una sala delle feste, una tomba, un mausoleo in cui
spicca la mancanza d’amore di Riccardo e la sua disperata solitudine, la sua
diversità. Riccardo III è un re crudele e ambizioso che, per la sete di potere
e di rivincita, colpisce anche i suoi congiunti. Un personaggio così affascina
chi fa l’attore e ha tanti richiami all’attualità: io Riccardo III lo vedo in
molti politici di oggi per somiglianza, contaminazioni, allusioni”.
Note regia
Dopo
averlo letto e riletto, ho capito chiaramente una cosa: Riccardo III non è
soltanto personaggio straordinario, è soprattutto un grandissimo attore.
Riccardo III è il numero uno dei malvagi, è il grande genio della
rappresentazione del potere: perciò, io non interpreterò un personaggio,
interpreterò un attore.
Del
resto, non sono grandi attori tutti gli uomini di potere? Non recitano un ruolo
che deve suscitare applausi, consensi, se non addirittura idolatria da parte di
uomini e donne che diventano loro gli ignari personaggi della sua commedia?
Riccardo,
poi, indossa i costumi della malvagità meglio di chiunque altro e allora via
via che continuavo a leggere e rileggere mi è apparso sempre di più in bianco e
nero. Anzi, in bianco e noir. Perché se i gialli svelano le colpe dalla parte
dei buoni, il noir ci fa guardare il mondo con gli occhi dei colpevoli, ci
spinge a scoprire fin dove possono arrivare le radici dell’umana cattiveria.
Questo
Riccardo III l’ho immaginato inquietante e accogliente, proprio come quei
grandi film noir che abbiamo profondamente amato. Per provare a intravedere
sulla scena l’eterno mistero del male.
Prezzi:
da € 36, 00 a
€ 27,50
Ufficio
stampa spettacolo: Brunetto/Pezzolla
Ufficio
stampa Teatro Brancaccio:Silvia
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