di Bianca Maria Sezzatini
Da mercoledì 29 novembre fino a domenica 10 dicembre 2017, sotto l’attenta ed esperta Direzione artistica di Achille Mellini, è in scena al teatro Tirso de Molina “Donne”, scritta e diretta da Stefano Fabrizi, con l’attrice Nadia Rinaldi. L’accompagnano due eccezionali colleghe: Elettra Zeppi e Marina Marchione.
“Donne” è una commedia introspettiva dove la figura femminile viene messa davanti tanti specchi, vista da mille angolazioni come una sorta di Matrioska che ha dentro di sé infinite sfaccettature e diversità capaci di identificare l’IO di ogni donna.
“Io nella commedia sono l’alter ego, – racconta Nadia Rinaldi - sono il rovescio della medaglia, lo specchio che solo una vera amica sa essere. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, fa bene parlare di donne. Noi donne dovremmo essere protette non molestate. Subire poi violenze, ricatti morali per lavorare è orrendo e non parlo solo nel nostro settore ma lo estendo a tutti i campi lavorativi e in tutte le sue forme”.
Una seduta di psicoanalisi in chiave comica capace di entrare nell'intimo per scardinare tutte le manie femminili, una in particolare: gli uomini.
Quando finisce una storia d’amore come nel caso di Dada (Elettra Zeppi), l’unico modo per uscirne fuori è chiedere aiuto alle persone più care, agli affetti, agli amici ma soprattutto alla migliore amica.
La migliore amica di Dada è Lena (Nadia Rinaldi). Dada parla, piange, ride, si contraddice mentre Lena ascolta, s’incuriosisce, si adira. Le due inconsciamente partono per un viaggio nell'universo degli amori, dei rapporti, rivivono comicamente la conoscenza dell’uomo, i primi passi di una storia e come quasi sempre succede anche la fine della stessa, accompagnati da un terzo incomodo: la Gelosia (Marina Marchione) che entrerà e sconvolgerà il loro piccolo mondo.
La gelosia quando arriva nella vita di tutti noi riesce a renderci vivi, ridicoli e così felicemente insopportabili. Tante le domande, i dubbi e alla fine della divertente commedia “Donne”, come nella vita reale, vi troverete davanti ad un finale inaspettato.
COSTO BIGLIETTO
Intero:
mercoledì e giovedì, €. 25,00
venerdì, sabato e domenica, €. 27,00
Ridotto:
mercoledì e giovedì, €. 22,00
venerdì, sabato e domenica, €. 24,00
ORARI
mercoledì, giovedì, venerdì e sabato, ore 21:00
sabato e domenica, ore 17:30
Biglietti in vendita anche su TicketOne
www.ticketone.it
Per informazioni e prenotazioni: tel. 06 841.18.27
TEATRO TIRSO DE MOLINA
Via Tirso, 89 (Piazza Buenos Aires)
Direttore artistico: Achille Mellini
Parcheggio convenzionato in Via Tirso, 14
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IL TIRSO DE MOLINAIl teatro prende il nome dal commediografo spagnolo Tirso de Molina famoso perché con l'opera "Il beffatore di Sevilla" inaugurò la tradizione europea del don Giovanni.
Dal 2004, la programmazione del teatro è dedicata a Roma e alla romanità attraverso la rappresentazione di commedie che ripercorrono la tradizione e la comicità prettamente capitoline.
Dal 2008 il Teatro Tirso de Molina registra oltre 35.000 presenze l'anno e si classifica come unico Teatro stabile di tradizione Romana, grazie all'eccellente lavoro di promozione svolto da Emanuela Pastorelli, responsabile dell'ufficio promozione e gruppi. Il tutto all'insegna del divertimento e della risata.
PROGETTO ROMANITÀ
Sotto l'esperta Direzione Artistica di Achille Mellini (in foto) il Tirso de Molina, è l'unico Teatro a Roma in cui si rappresenta "la romanità" attraverso spettacoli comici che riportano alla luce il folklore del popolo romano.
Il Progetto «Salvaguardia della romanità» - dice Achille Mellini - fa parte dei nostri obiettivi ormai da diversi anni e l'impegno è quello di produrre e promuovere la cultura e le tradizioni che sono state dimenticate, ma che fanno parte delle radici del popolo romano, divertendosi. La nostra offerta consiste nella proposta di spettacoli comici di prosa e musicali con una compagnia di attori professionisti che lavorano nel teatro dialettale romano da diverso tempo.
Il Teatro Tirso de Molina rappresenta una scelta alternativa valida nel panorama teatrale della capitale per fare conoscere tradizioni ed usi di un popolo, quello romano, che tanto e stato declamato per il suo essere generoso, leale, fiero, con un forte senso dell'onore.
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