lunedì 21 marzo 2022

HELENASYA: PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI FAINA


di Bianca Maria Sezzatini


Dottor Faina: di che cosa parla in Helenasya?

Il romanzo Helenasya è una narrazione che fonde insieme fantasia e storia antica. È il primo libro di una trilogia calata in uno scenario storico di tremila anni fa. 

Come definisce "Helenasya"?

Helenasya è un “romanzo fantastorico” perché i personaggi di fantasia si muovono in uno scenario con luoghi e città inventati che coesistono con siti storici realmente esistiti. Si prenda l’antica Anatolia, la Grecia, l’Egitto, la Mesopotamia e l’Italia. Si prendano antichissime città come Larsa, Qattara, Thermì, Ur e Uruk. Si prendano personaggi storici come l’affascinante Nitocris d’Egitto o Sargon I di re dell’impero accadico e la sua discendenza, da Narām-Sîn, re delle quattro parti del mondo, a suo figlio Shar Kali Sharri.

Non basta; occorre anche un pizzico di trascendente, ed ecco Hestìa (dea olimpica greca) oppure l’affascinante Ishtar-Inanna, la signora del cielo, il dio Enki, signore della Terra e il terribile Anzû, il dèmone che rubò le tavole del destino degli uomini. I nomi e riferimenti storici sono innumerevoli e, tutto questo, costituisce un vasto palcoscenico fatto di uomini, regioni e città che un viaggiatore, vissuto nel 2150 avanti Cristo, avrebbe potuto vedere e incontrare. 

Il lettore come riconosce i luoghi e le città nati dalla sua fervida mente da quelli realmente esistiti? 

Nel romanzo ciò che appartiene alla storia è scritto in corsivo.

Mi racconti di Helenasya

Elchijsed, un pazzo mitomane, diventa l’incontrastato sovrano del più forte impero del mondo. Con la compiacenza di sacerdoti integralisti dichiara le donne preda dei dèmoni e quindi impure: per lui non c’è altra soluzione che annientarle tutte tranne una "l’eletta".

L’impero si espande inghiottendo i piccoli regni limitrofi ed Helenasya, un’amazzone di origine somala rimasta a capo della difesa della sua città, Tabrea, non riesce a opporsi alla sua distruzione. Ma come avrebbe potuto contrastare efficacemente il forte nemico potendo contare solo sulle misere energie di guerrieri anziani? Ciò era accaduto perché Serocle, il re del regno di Tabrea, con una spettacolare fuga via mare aveva condotto i giovani in salvo da quell’inferno per fondare con loro una colonia lontana da quel mondo che si andava oscurando.

Helenasya, per via della sua pelle scura, deve combattere come una leonessa per sopravvivere in un mondo divenuto misogino e razzista: finita in schiavitù alla resa della città, la sua dignità viene calpestata ma reagisce con orgoglio e intelligenza contribuendo in modo determinante alla caduta del folle tiranno. 

Dottor Faina, il suo racconto mi ha talmente affascinata che non vedo l'ora di sapere che cosa scriverà nel secondo libro della sua trilogia e, nel ringraziarlo per l'intervista, cordialmente lo saluto.

Helenasya sarà presentato dall'autore e da Fabio Funari, editore di Terre Sommerse, sabato 26 marzo 2022, alle ore 11,30 presso "La Stanza della Musica", a Roma, in Via dei Greci, 36. Letture di Pieralberto Faina e Corrado Scalia. 

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Pieralberto Faina nasce ad Anzio. Svolge la sua attività culturale nella Capitale. Le sue passioni ed emozioni le esprime attraverso la scrittura, la recitazione, il canto e la pittura. Appassionato di storia antica e mitologia greca, ha collaborato con il “Nuovo Ateneo Romano” tenendo conferenze sull’Iliade e sulla dinastia Giulio-Claudia, in particolare sulla vita di Nerone. E’ stato presidente della giuria del premio “Calamaio d’Argento”, manifestazione nazionale di arte poetica. Attivo in campo teatrale come autore, ha messo in scena alcuni pregevoli lavori come “La Brocca”, e “Il Quadro Perduto” per il quale ha ricevuto il premio Aldo Nicolaj come migliore commedia amatoriale italiana per l’anno 2013. Nel 2018 ha scritto e portato in scena una emozionante commedia dal titolo “Un giorno dopo l’altro”, la cui sceneggiatura è stata pubblicata dall’editore Terre Sommerse. Ha partecipato a numerose edizioni del Premio Nazionale di poesia e narrativa “Alberoandronico” classificandosi ai primi posti e i suoi racconti sono stati inseriti nelle Antologie pubblicate dall’Associazione stessa. Nel 2017, ha autoprodotto un libro di racconti dal titolo “le Sette e una Notte”.

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