di Bianca Maria Sezzatini
Dal 14 al 26 ottobre 2014,
al Teatro Ghione, Veronica Pivetti è “Mortaccia, la vita è meravigliosa”, uno spettacolo musicale
nuovissimo ed interamente originale, che riesce persino a dimostrare che la Morte può
essere....simpatica!
Per molti è argomento di
confine. Per alcuni è un'ossessione, per altri un pensiero che aiuta a vivere,
per gli inglesi addirittura un must. Ma si può davvero ridere della morte? A
questa domanda prova a rispondere Mortaccia. ‘Mortaccia’ è uno spettacolo
musicale dalle tinte gotiche e irriverenti con punte di comicità al confine con
l'impegno, in cui Veronica Pivetti veste i panni di una morte moderna,
dinoccolata, sarcastica e candida. Le physique du role c’è, e fa tornare alla
mente personaggi alla Tim Burton opportunamente coniugati con i Manga
giapponesi. Nei contenuti, falce alla mano, l’ombrosa signora canta e delira
raccontandoci la vita dal suo punto di vista, ovvero l'aldilà. Blindata nel suo
habitat naturale, il camposanto, Mortaccia deve risolvere un piccolo giallo
legato ad un cadavere che, come nelle fabbriche nostrane, le risulta in
esubero. Da dove arriva questo morto in più? L'indagine che segue ci porterà a
conoscere diverse dimensioni, spiritose e spiritate, della tanto temuta vita da
trapassati. Che, in molti casi, non si rivelerà poi così differente dalla vita
dell’al di qua, suggerendo ipocrisie, sorprese, meschinità e difetti delle
abitudini dell’oltretomba in una sorta di novella Spoon River.
Lo spettacolo, decisamente
nuovo, è un’originale affabulazione musicale candida e scandalosa che trae
ispirazione da molti generi. La prova d’attore richiede versatilità ed energia.
La Pivetti ,
in un’ora e mezzo di spettacolo, passa dal canto di denuncia alla commozione,
allo sberleffo, affiancata da due attori che seguono le orme della nera
signora. Il linguaggio estremo del testo è sapientemente condito con musiche
totalmente originali che rimandano a molte citazioni di genere. Mortaccia
cinguetta e si racconta fra tanghi, musica pop, ballate e tarantelle, per poi
virare verso melodie più classiche e impegnate, fino a svolte improvvise
decisamente sexy e trasgressive. Armati di sorrisi e con l'anima in tasca si
può, quindi, provare ad oltrepassare quella soglia dove Mortaccia, danzando
nella polvere e nel vuoto, ci aspetta per farci sorridere e pensare a uno dei
pochi tabù inviolati della nostra epoca: la morte. Naturalmente, per fare
previsioni circa un sicuro ritorno e un gran finale bisogna accettare il gioco
e vedere lo spettacolo dall'inizio, aspettando pazientemente…la fine!
Note di regia Mortaccia
Difficile definire
Mortaccia. Personalmente la ritengo un contagio,e se proprio dovessi indicare
una lontanissima parentela andrei a cercare (sperando che il paragone non
sembri presuntuoso) nella direzione di Rocky Horror Picture Show, il mito
musicaltrasgressivo per eccellenza. L’idea, o , più precisamente, la scommessa
di questo spettacolo, è che tutti gli elementi (la musica, la storia, i
personaggi e l’aldilà, mescolati insieme) potessero risultare accattivanti e
godibili nonostante l’argomento, ardito e temuto.
Del resto, la morte sarà
anche un tabù, ma i teschi sono ormai effige per il marketing e dietro alle
icone quotidiane si nascondono, spesso, urgenze e desideri. Un’inconscia voglia
di parlare e, quindi, di esorcizzare. Senza dubbio la materia è delicata.
Per questa ragione le
scelte musicali dello spettacolo sono state ragionate a lungo, così come il
linguaggio, in ogni sua parte. Ed ecco l'intenso anno di lavoro, di ricerca, di
collaborazione e di baruffe con l’ottimo
Maurizio Abeni che ha realizzato le musiche che accompagnano il testo di
questo ‘mini musical’
.
Anche se, in verità,
Mortaccia non è un musical.
Non è un film, non è
nemmeno un ’opera o una romanza...
Ma allora cos’è?
Forse, per capire, dovremmo
partire dalla protagonista: Veronica Pivetti
Chi la conosce bene lo sa:
Veronica, è una persona sempre in cerca.
Non stupisce quindi che si
sia infatuata di un progetto sperimentale come questo. Ed essendo una fra le
attrici più simpatiche nel nostro panorama nazionale, ci è sembrata perfetta
nei panni di un personaggio che, certo, simpatico non è. La Mortaccia che ho voluto
raccontare in questo spettacolo, ci mostra e ci canta un continuo inno alla
vita.
Mortaccia è una donna
irriverente, estrema, seria, burlona, amara, provocatoria, impudica e si serve
dello scandalo per tentare di far riflettere chi ascolta. Per dirgli cosa?
Quanto sia importante vivere e quanto siano nocivi certi luoghi comuni del
vivere. E quanto sia importante ridere, nonostante tutto.Sergio Mancinelli
interpreta Sentenza, una falce sferzante dalle grandi capacità canore e dalla
fisicità funambolica e leggera.Il delicatissimo Oreste Valente veste i panni di
Funesto, il maggiordomo vessato e rigoroso, mimo virtuoso, comico e,
all’occorrenza, cantante e ballerino. Mortaccia, ci trascina in questo aldilà
musicale dove, grazie a un piccolo giallo, ci racconta la sua filosofia fra uno
sberleffo e una lacrima di commozione.
Canta che ti passa , diceva
quel tale e, forse, non aveva tutti i torti... (Giovanna Gra)
Per
informazioni e prenotazioni: tel. 06 63.722.94
Uff. stampa Compagnia: Viola Sbragia
Uff. stampa Teatro Ghione: Claudia Ragno
TEATRO GHIONE
Via delle Fornaci, 37
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