giovedì 12 dicembre 2024

DEDICATA A SANTA LUCIA LA MACCHINA DELLA LUCE


di Bianca Maria Sezzatini


Nel giorno consacrato a Santa Lucia (1871-2024), venerdì 13 dicembre, in Via dei Banchi Vecchi, una delle più interessanti strade del centro storico di Roma, verrà posizionata sul sagrato dell'omonima Chiesa del GonfaloneLA MACCHINA DELLA LUCE”. Mons. Francesco Pesce officerà una celebrazione.

Realizzata dall’architetto Cesare Esposito, famoso per le sue nevicate che, da più di quarant’anni, il 5 agosto, imbiancano Piazza Santa Maria Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Neve, l’opera luminescente, già esposta negli anni passati, è stata realizzata in collaborazione con la Congregazione Clarettiana e il Rettore Padre Renato CaprioliLA MACCHINA DELLA LUCE sarà visibile per un mese, fino a lunedì 13 gennaio 2025.

"Mi stupisce come artista - dice l'architetto Esposito - la figura miracolosa di Santa Lucia che accende il sole e la luna e stabilisce le stagioni. Molti i suoi miracoli. Il più vicino a noi è la guarigione del più grande orafo di tutti i tempi: Benvenuto Cellini. Cellini soggiornava a Roma, a pochi passi dal santuario della Santa, in vicolo Cellini, dove c'è ancora acceso il suo studio di una luce che incanta tutti gli artisti come equilibrio e sfida al mondo che venera la misericordia luminosa della Santa".

Un altro segno per ricordare questo giorno dedicato alla Santa: nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, proprio il 13 dicembre (1969) venne ordinato sacerdote Jorge Mario Bergoglio, il nostro amato Papa Francesco al quale dedico la mia opera luminosa augurandomi, per la gioia di tutti, che venga in visita alla Chiesa così vicina alla Basilica di San Pietro.

"LA MACCHINA DELLA LUCE"

CHIESA SANTA LUCIA DEL GONFALONE
Via dei Banchi Vecchi, 12 
13 dicembre 2024 - 13 gennaio 2025

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UN POCO DI STORIA

La CHIESA SANTA LUCIA DEL GONFALONE attesta le sue origini fra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo. a fine '400 fu affidata all'Arciconfraternita del Gonfalone, la più antica delle congregazioni romane che la restaurò nel 1511 e nel 1603.

Il termine "gonfalone" (stendardo o bandiera) si riferisce al fatto che nel 1300, nelle sue processioni, la Confraternita usava alzare la bandiera del Papa, che in quel periodo era ad Avignone, per riaffermare la sua sovranità su Roma. Il riconoscimento ufficiale del nuovo nome venne concesso nel 1486 da Innocenzo VIII e sotto la sua insegna si aggregarono altre 250 congregazioni, dando così origine all'Arciconfraternita.

La chiesa fu ricostruita nel 1764 da Marco David, insieme alla Casa Generalizia dell'Arciconfraternita situata nell'adiacente Via delle Carceri, mentre l'interno fu decorato da Francesco Azzurri, nel 1866.

Notevole l'Altare Maggiore con la bellissima tavola cinquecentesca dedicata alla "Madonna del Gonfalone". Fino a non molti anni fa il giorno di festa della Santa, il 13 dicembre, era salutato con la "Spasa", cosiddetta, probabilmente, per la gran quantità di merci "sparse" per le strade della zona, così esposte alla folla che accorreva per partecipare al culto della veneratissima santa. Durante la festa si svolgeva una fiera dove si vendevano dolcetti, occhi di cera e d’argento e candele votive dedicate a Santa Lucia, considerata la protettrice della vista, come dono di ringraziamento. 

Anche Benvenuto Cellini realizzò un occhio d'argento che donò alla Chiesa del Gonfalone.  

L'ARCHITETTO CESARE ESPOSITO

Eclettico e scioccante, Cesare Esposito è nato e cresciuto a Roma nel Rione Monti. La monumentalità e i fasti dell’antica Roma hanno contribuito a generare in lui i componenti della futura grande bellezza delle sue creazioni. Centrali nella sua ricerca artistica sono i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco, basi queste di ogni sua incredibile quanto rivoluzionaria interpretazione, costantemente dominata da audacia e da profonda immaginazione. Ancora giovanissimo vince il concorso indetto dal Comune della Capitale per dare un volto artistico a Piazza delle Sette Chiese. Sua è infatti la scultura in acciaio, alta 12 metri e pesante 600 kg, orientata verso i martiri delle Fosse Ardeatine e dedicata alla Resistenza. Sue sono anche le sculture in acciaio "Geometrie di pace e di Fumo rosso", tutt'ora presenti presso la galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

La sua anima di artista lo porta a realizzare una serie di progetti e installazioni scenografiche volte a stimolare l’amore per la storia e la conoscenza del patrimonio storico-artistico della capitale. Dal fuoco di Nerone ai Mercati Traianei e ai Fori Imperiali, ai 40 minuti di fuochi d’artificio in musica a Castel Sant'Angelo, in presenza di Papa Giovanna Paolo II, evocando le macchine disegnate da Michelangelo e Gian Lorenzo Bernini. Dalla Piramide riaperta dopo 350 anni, omaggiando in questo modo anche le donne il cui atto eroico si mosse in difesa di Roma e della patria, ai tanti progetti per il riuso del Colosseo, di Piazza Navona con le sue battaglie navali, del Campidoglio per i natali di Roma. Ma il più magniloquente e il più conosciuto di tutti i suoi progetti è senza dubbio quello che si lega alla rievocazione storica del Miracolo della Neve il 5 agosto di ogni anno con soffici fiocchi di neve che cadono sulla Basilica di Santa Maria Maggiore

L'architetto Esposito è un personaggio più unico che raro nel panorama artistico della nostra città. La sua idea è quella del dono: concepire e progettare un evento come un regalo che l’artista fa alla gente.

Quando lo si incontra sovente lo vedi in questo modo: nel taschino della giacca tiene decine di matite colorate. Ti vede e ancor prima di dirti qualcosa di preciso estrae dalla tasca una delle matite e te le regala. E ti precisa bene il motivo: "è un colore (e ti dice con precisione quale) ed è il colore il regalo più bello che una persona possa ricevere. Poi di quello farai l’uso che vuoi".

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