di Bianca Maria Sezzatini
C’è grande attesa al Piccolo Teatro Il Salotto di Pulcinella per Francesca Nunzi e Marco Simeoli. I due attori saranno in scena sabato 3 e domenica 4 febbraio 2018 con “ROMA NAPOLI, UN'ORA DI TRENO PER MILLE RACCONTI”, una brillante commedia musicale dove comicità, sentimenti e canzoni si fondono in un viaggio ideale e tutto da scoprire su di un treno sfrecciante tra Roma e Napoli, le città natali dei due protagonisti.
Entrambi formatisi alla scuola di Gigi Proietti, con il quale tutt'ora collaborano e che presta a questo spettacolo la propria supervisione, Francesca e Marco tornano finalmente a lavorare insieme dopo i mitici anni de i Picari! Tutto dal vivo ovviamente… musiche comprese.
Due amici, due artisti eccezionali, due fuori classe, Francesca Nunzi e Marco Simeoli, si incontrano per regalare emozioni, risate e poesia in un ideale viaggio ferroviario. Roma –Napoli un’ora di treno per mille racconti è un percorso attraverso parole e stati d’animo che dall’800 a oggi hanno raccontato in versi, prosa e canzoni le mille facce di due delle città più umane al mondo. Una Roma e una Napoli espressione di alcuni dei più grandi artisti del secolo scorso: De Filippo, Totò, Belli, Viviani, Trilussa, Di Giacomo, Petrolini … Il tutto intervallato da famose citazioni di coppie celebri del nostro cinema e da canzoni classiche e non nella migliore tradizione romana e napoletana.
La supervisione artistica di Gigi Proietti è un ulteriore sigillo di garanzia per uno spettacolo tutto da scoprire, da vivere e da non lasciarsi sfuggire.
Orario Spettacoli
Sabato 3 febbraio, ore 20:30
Domenica 4 febbraio, ore 18:00
Ingresso Spettacoli con degustazione menù completo
ore 20:30, Euro 25,00
ore 18:00, Euro 20,00
Per informazioni e prenotazioni
tel. 06 48.23.339
cell. 347 732.70.33
email: info@ilsalottodipulcinella.com
IL SALOTTO DI PULCINELLA
Via Urbana, 11 (Rione Monti - Metro Cavour)
Direttore artistico: Vincenzo De Vivo
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Il Salotto di Pulcinella nasce nel 2015, per volere di Vincenzo De Vivo, cantante, amante del Teatro e della Canzone Napoletana, nei locali di un ex ristorante nato nei primi del 900. Negli anni prima e dopo la guerra, di rimpetto all'ex ristorante c'era il famoso Teatro Manzoni dove andava in scena la rivista con Petrolini, Anna Magnani, Rascel, Macario e il grande Totò. Questi artisti erano frequentatori del ristorante antistante il teatro.
Nel 1992 fu ristrutturato dai fratelli Vincenzo e Mario De Vivo e divenne ristorante Pulcinella. La particolarità del locale fu: la gestione verace napoletana fatta dai due fratelli, la semplicità degli arredi, il bianco delle pareti, e tre tele giganti, meravigliose. La prima ritrae la Napoli del 600.
La seconda, un Vesuvio in eruzione illuminato da una luna stupenda. Grazie al gioco delle luci, la luna e la lava sembrano vere.
La terza, dal titolo "Le Guarrettelle", di Filippo Falciatore, pittore della metà dell’ottocento, raffigurante il Maschio Angioino.
Tutto ciò diede al locale un'anima Napoletana particolare, sia per le specialità gastronomiche che per le cene spettacolo e la musica rigorosamente napoletana. Fu frequentato da una clientela nota, Napoletana e non solo. Anche le anime degli artisti del teatro di rimpetto, continuavano a frequentare il nuovo ristorante PULCINELLA.
Dopo tredici anni di attività ristorativa il ristorante venne chiuso per poi rinascere come PICCOLO TEATRO IL SALOTTO di PULCINELLA. Le anime di questi artisti continuavano a frequentare il ristorante, ma nello stesso tempo entravano anche nel cuore di Enzo, stimolando la sua fantasia creativa, senza uscire più.
Gli artisti in coro, con Toto’ in prima fila, gli dicevano: “fallo diventare un piccolo teatro". Lui gli rispondeva: "ma è piccerillo". E loro: "nù fà nient, nun importa che è piccerillo, Enzù. È a fantasia c’adda essere grande assaie”.
Dopo tredici anni di attività ristorativa il ristorante venne chiuso per poi rinascere come PICCOLO TEATRO IL SALOTTO di PULCINELLA. Le anime di questi artisti continuavano a frequentare il ristorante, ma nello stesso tempo entravano anche nel cuore di Enzo, stimolando la sua fantasia creativa, senza uscire più.
Gli artisti in coro, con Toto’ in prima fila, gli dicevano: “fallo diventare un piccolo teatro". Lui gli rispondeva: "ma è piccerillo". E loro: "nù fà nient, nun importa che è piccerillo, Enzù. È a fantasia c’adda essere grande assaie”.
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