domenica 2 ottobre 2022

GLI ORSI NON ESISTONO. IL FILM

Recensione del film di:
Bianca Maria Sezzatini


Per l’articolo 21 della Costituzione italiana tutti hanno diritto di esprimere il loro pensiero con la parola, con gli scritti e attraverso ogni mezzo. La libertà di parola e di stampa sono essenziali per l’illuminazione di una persona libera e nel limitare quelli che ne detengono il potere, secondo Felix Frankfurter.

Jafar Panahi sostiene da sempre, anche rischiando in prima persona la limitazione di tale diritto pur di raccontare la storia di ogni repressione che in Iran ha vissuto sulla sua pelle da quando ha iniziato lo splendido lavoro di regista.

Opporsi al regime gli è costato il carcere, l’interdizione a lasciare il paese e a realizzare i suoi film, ma è proprio attraverso la realizzazione del film “Lo specchio” del 1977, che ha individuato la modalità di produrre altri film o meglio docufilm che sono delle testimonianze reali di ciò che succede in Iran diventando in tal modo il più bravo regista del cinema clandestino iraniano.

Vale proprio la pena di andare a vedere “Gli orsi non esistono” e rendersi conto della genialità di questo straordinario regista.

Il film premiato al Festival di Venezia è basato sulle terribili ingiustizie che avvengono in un piccolo paese dell’Iran e che ritrae due storie d’amore parallele dove in entrambe gli innamorati sono ostacolati dalla forza delle antiche superstizioni ancora vive in quelle popolazioni e le dinamiche del potere.

Cast stellare che rappresenta perfettamente l’ambiente ostile e chiuso a tutte le innovazioni, in qualsiasi campo, che porterebbero invece a una migliore qualità di vita rispetto a quella ormai troppo penalizzante della libertà che ancora esiste.

Il movente di tutto il film si basa su un semplice scatto di foto a due fidanzati clandestini che subiranno una punizione ingiusta e irreversibile.

Con grande maestria il film è stato girato in condizioni estreme che non sottraggono nulla alla qualità delle riprese effettuate da grandi professionisti.

La storia è assimilabile al gioco delle scatole cinesi ovvero “la colpa” di un elemento è contenuto poi nelle altre scatole.

Le repressioni in Iran sono così forti da far tornare indietro Jafar per continuare a riprendere, testimoniare e combattere tali comportamenti fortemente repressivi prodotti dagli stessi concittadini nel segno delle tradizioni troppo arcaiche. 

Distribuito da Academy Two è un film assolutamente da non perdere.

Nessun commento:

Posta un commento