di Bianca Maria Sezzatini
Anche quest’anno, in occasione del 25 aprile, l’architetto CESARE ESPOSITO ci stupirà con effetti speciali coinvolgendo ancora una volta lo spazio di piazzale Ostiense, nei luoghi della memoria. L’evento, concepito per far conoscere la storia della città di Roma e della Nazione nella cultura della Pace e della Resistenza, prevede l’oscuramento della Piramide Cestia e del Castello della piazza dal tramonto mantenendo luci di scena fornite da proiettori.
La storia – dice ESPOSITO - ci stupisce sempre. Amiamo tutti la pace, ma la macchina bellica delle Guerre non si ferma. "È INCOMMENTABILE". Nell'era del nuovo Umanesimo l'amore incondizionato per l'arte, la mia storia, per la creatività e l'infinito patrimonio culturale della città di Roma, mi ispirano nel progettare scenari epici.

Durante la serata, dedicata alle donne di Roma che, unite ai soldati e al popolo nei giorni del pericolo estremo e dell'intrepida resistenza, difesero la Città e la Patria, soccorsero i feriti, confortarono i morenti, tutte affrontando la morte, a partire dalle ore 20:00 saranno proiettati sulla pietra lunense della Piramide Cestia film di repertorio sulla Resistenza, e la liberazione, sulla storia della Montagnola e sulla storia della didattica dell'Istituto Statale CineTV Roberto Rossellini, a cura dei docenti Silvia Cifani e Clemente Sablone. "Filmato sulla storia del mio monumento alla resistenza a Roma, Largo delle Sette Chiese - Garbatella, 1974-2025 per i 51 anni di pace".
Dice l'architetto CESARE ESPOSITO: “Un ringraziamento speciale va all'emerito ns. Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che con la sua presenza il 25 Aprile illumina lo Spirito di Unità e Fratellanza di tutti noi italiani e in primis da grande valore alla nostra Costituzione e ci fa amare la Patria. Io credo nel miracolo della pace".
Con l'occasione, prosegue l'architetto ESPOSITO, desidero anche ringraziare il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l'assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, il Presidente del Municipio Roma VIII, Amedeo Ciaccheri e l'Istituto Superiore Statale CineTv Roberto Rossellini, per aver condiviso con me questo evento.
La città di Roma si anima nel celebrare il 25 aprile 2025.
CONOSCIAMO PIÙ DA VICINO L’ARCHITETTO CESARE ESPOSITO

Eclettico e scioccante, CESARE ESPOSITO, è nato e cresciuto a Roma nel Rione Monti. La monumentalità e i fasti dell’antica Roma hanno contribuito a generare in lui i componenti della futura grande bellezza delle sue creazioni. Centrali nella sua ricerca artistica sono i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco, basi queste di ogni sua incredibile quanto rivoluzionaria interpretazione, costantemente dominata da audacia e da profonda immaginazione. Ancora giovanissimo vince il concorso indetto dal Comune della Capitale per dare un volto artistico a Piazza delle Sette Chiese. Sua è infatti la scultura in acciaio, alta 12 metri e pesante 600 kg, orientata verso i martiri delle Fosse Ardeatine e dedicata alla Resistenza. Sue sono anche le sculture in acciaio "Geometrie di pace e di Fumo rosso", tutt'ora presenti presso la galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua anima di artista lo porta a realizzare una serie di progetti e installazioni scenografiche volte a stimolare l’amore per la storia e la conoscenza del patrimonio storico-artistico della capitale. Dal "Fuoco di Nerone ai Mercati Traianei" e ai "Fori Imperiali", ai 40 minuti di fuochi d’artificio in musica a Castel Sant'Angelo, in presenza di Papa Giovanni Paolo II, evocando le macchine disegnate da Michelangelo e Gian Lorenzo Bernini. Dalla Piramide riaperta dopo 350 anni, omaggiando in questo modo anche le donne il cui atto eroico si mosse in difesa di Roma e della patria, ai tanti progetti per il riuso del Colosseo, di Piazza Navona con le sue battaglie navali, del Campidoglio per i natali di Roma. Ma il più magniloquente e il più conosciuto di tutti i suoi progetti è senza dubbio quello che si lega alla rievocazione storica del "Miracolo della Neve" il 5 agosto di ogni anno con soffici fiocchi di neve che cadono sulla Basilica di Santa Maria Maggiore.
ESPOSITO si può considerare un precursore dell’architettura fantasiosa e visionaria, che coinvolge sempre l’aspetto corale della città eterna con ingegno e creatività.
LA PIRAMIDE CESTIA: UN POCO DI STORIA
(tratta dal sito del MiBACT - Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo)
La Piramide Cestia è l’unico monumento superstite di una serie presente a Roma nel I secolo a.C. quando l’edilizia funeraria fu interessata dalla moda sorta a Roma dopo la conquista dell’Egitto nel 31 a.C. Caio Cestio, uomo politico romano, membro del collegio sacerdotale degli epuloni, dispose nel testamento che la costruzione del proprio sepolcro, in forma di piramide, avvenisse in 330 giorni. La tomba fu innalzata lungo la Via Ostiense, nel periodo tra il 18 e il 12 a.C., cioè tra l’anno di promulgazione della legge contro l’ostentazione del lusso che impedì di porre all'interno della cella alcuni pregiati arazzi, e quello della morte di Agrippa, genero di Augusto, menzionato tra i beneficiari del testamento.
La Piramide fu successivamente inglobata nella cinta muraria costruita tra il 272 e il 279 su iniziativa dell’imperatore Aureliano. La struttura, alta 36,40 metri con una base quadrata di 29,50 m di lato, è composta da un nucleo di opera cementizia con cortina di mattoni; il rivestimento esterno è costituito da lastre in marmo lunense.
La camera sepolcrale, di circa 23 mq, con volta a botte, fu murata al momento della sepoltura, secondo l’usanza egiziana. Al medioevo risale probabilmente la prima violazione della tomba, attraverso un cunicolo scavato sul lato settentrionale, che ha determinato la perdita dell’urna cineraria e di porzioni notevoli della decorazione. Le pareti sono decorate a fresco secondo uno schema decorativo a pannelli, all'interno dei quali si distinguono, su fondo chiaro, figure di ninfe alternate a vasi lustrali. In alto, agli angoli della volta, quattro Vittorie alate recano nelle mani una corona e un nastro; al centro in origine doveva essere una scena di apoteosi raffigurante il titolare del sepolcro.
Il restauro della cella sepolcrale è stato realizzato dalla Soprintendenza Archeologica di Roma nel 2001.
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