lunedì 7 novembre 2022

"UN ANNO, UNA NOTTE". IL FILM DI ISAKI LAQUESTA


Recensione di Bianca Maria Sezzatini


"Un trauma che durerà una vita e ne devasterà due, quella di Céline e di Ramon innamorati e felici fino alla sera del 15 novembre 2015. Dal giorno dopo . . . tutto sarà diverso".

È la storia dell’attentato al BATACLAN di Parigi durante un concerto rock che ha visto 130 morti e 350 feriti di civili indifesi e senza alcuna colpa che avrà fine solo il giorno dopo con atti terroristici per tutta la città.

Volevano interrompere la gioia di vivere con cui la musica stava felicemente coinvolgendo tutti i partecipanti e lo hanno fatto “definitivamente”. Il giorno dopo, la coppia Céline (Noémie Merlant, francese) e Ramon (Nahuel Pérez Biscayart, spagnolo) che con alcuni amici e come tanti giovani erano presenti in quel locale, non saranno più gli stessi.

Vivono l’orribile trauma in maniera diversificata. Ramon che ha passato più tempo nel locale sotto le raffiche dei mitra farà fatica a reinserirsi nella vita quotidiana. Il lavoro, l’amore, gli amici non saranno più visti con gli stessi occhi e, suo malgrado, passerà i giorni a seguire con attacchi di panico, ansia, angoscia, paura e si allontanerà sempre più da Céline.

Lei, invece, cercherà di dimenticare e lasciarsi alle spalle il più possibile il trauma devastante che ha vissuto. Non racconterà pertanto a nessuno di essere stata presente in quella terribile notte dove, per fuggire agli spari dei terroristi, si calpestavano i morti che giacevano a terra. Lo farà solo alla fine per liberarsi di questo peso ormai non più sostenibile.

Non basterà la modalità di dimenticare l’attentato subito. La visione di tutti quei poveri ragazzi morti davanti ai loro occhi, amici e conoscenti riaffioreranno sempre nella loro memoria anche se in maniera differente.

La coppia, dopo quella orribile notte, non avrà più la forza di andare avanti insieme distruggendo così lo splendido rapporto che si era creato tra loro. 

Mi chiedo se la tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) scoperta negli anni ’80 da Francine Shapiro, psicologa statunitense, li avrebbe potuti aiutare a cancellare la visione traumatica nei loro occhi. Tale tecnica ha l’effetto di spostare il ricordo del trauma dalla corteccia prefrontale in cui rimane emotivamente alla corteccia parietale dove sarà memorizzato come evento passato, quindi ricordato ma non più attivo nei ricordi emotivi di paura e terrore”. È, semplificando, una tecnica del movimento degli occhi che debella i traumi e le paure e, ad oggi, è stata utilizzata con successo prima su numerosi veterani del Vietnam e poi su vari sopravvissuti ad attentati e terremoti. 

Dimenticare il passato, guarire il presente, osservare il futuro per liberarsi delle catene inconsce dei sopravvissuti ad una delle notti più orribili che la storia europea abbia mai vissuto. Il film trasmette il concetto di dimenticare il passato per cercare di ritornare alla normalità della vita vissuta il giorno prima.

Isaki Laquesta tramite questa produzione franco-iberica trasmette magistralmente proprio questo concetto: “andare avanti per vivere” e lo fa in modo delicato e realistico.

Presentato in concorso all’ultimo Festival di Berlino è un film da non perdere. 

Nelle sale italiane dal 10 novembre 2022.

Nessun commento:

Posta un commento