martedì 6 maggio 2014

"ZIO CERASA, IL SACRO E LA LEGGE”

di Bianca Maria Sezzatini


Fino a che punto la ragion di Stato può addormentare la coscienza di colui che porta la croce della responsabilità politica? Quanto è moralmente e materialmente sostenibile uno sviluppo basato sulla repentina distruzione di quei beni di consumo etichettati come “rifiuti” alla loro prima avaria?
Che influenza possono avere le esperienze dell’infanzia e dell’adolescenza nel discernimento fra il bene e il male in età matura? E poi… 
colui che ha mantenuto fedeltà ai principi fino all’ultima conseguenza, sacrificando il bene più caro … con quali occhi continua a guardare il nostro mondo?
La Compagnia “Enter” e Gabriele Guarino, prezioso collaboratore artistico nella partecipazione al cartellone 2013-2014 del Teatro Arvalia, hanno scelto queste domande per salutare gli spettatori nella fase conclusiva della stagione ancora in corso: quesiti che possono forse trovare una risposta nei tre spettacoli che andranno in scena, con il Patrocinio gratuito del Municipio XI Arvalia Portuense, al Teatro Arvalia (Via Quirino Majorana n.139 - zona Portuense – Marconi) da giovedì 8 a domenica 18 maggio 2014, tre produzioni che spazieranno fra i temi della religione, dell’ecologia e della giustizia.

Si comincia giovedì 8 maggio, alle ore 21, con “Pilato e i suoi fantasmi”, scritto e diretto da Gabriele Guarino, con Luca Milesi, Maria Concetta Liotta, Gabriele Guarino, Alessandra Mirra, Vittoria Iamonaco, Alessio Sapienza e Luca Gabos, in scena fino a domenica 11 maggio.
Per quello che nell’antichità fu uno dei più grandi amministratori del potere, Ponzio Pilato, l’orologio della storia personale e della Palestina è rimasto maledettamente bloccato sulle ore e sui minuti della più celebre fra le condanne ingiuste, percepita come una devastante sconfitta personale, la prima di una vita sempre vissuta nel perfetto discernimento politico fra bene e male, resa ancor più lacerante dalla sottrazione misteriosa del cadavere del Nazareno. Nella Palestina di quei giorni non c’è solo Pilato ad intuire e a soffrire una profezia che nel suo avverarsi si è servita di esseri umani inconsapevoli; sarà una donna, la Madre, vista in una prospettiva fisico-linguistica inconsueta ed originale, a fare arrivare un lampo di luce, la comprensione di quanto avvenuto e la pace nei cuori di chi fu strumento inconsapevole per l’avvento del Messia.

Da martedì 13 a venerdì 16 maggio, alle ore 21, toccherà a “Zio Cerasa (da Taranto) – non si butta via niente”, scritto e diretto da Gabriele Guarino, con Jvana Tranchina e Gabriele Guarino. Alex Belli, un giovane e rampante giornalista romano, parte per Taranto alla ricerca di un anziano uomo pugliese “vittima” di una manìa, quella di accumulare instancabilmente i vecchi materiali scartati dagli amici e dai parenti. Quando si apre il sipario sul garage di “Cerasa”, il giovane ragazzo viene magicamente trasportato in un mondo dove “riesce a vedere cose che prima non vedeva”, dove risuona autorevole la voce della generazione previdente, quella figlia del dopoguerra. Cerasa è una sorta di neo-maschera meridionale, l'archetipo dell'uomo che "non butta via niente"; non certo per un nostalgico e ottuso senso della tradizione, ma al contrario come sfida per un futuro più libero, capace di "trasformare" in qualcosa di nuovo e positivo tutto quello che era stato superficialmente giudicato già inutile o nocivo.    Il Garage, laboratorio di trasformazione, è il luogo eterno dove gli oggetti tornano a vivere per sempre, dove Alex scoprirà come la sua vita non fosse proprio così libera … a dispetto di quanto lui supponesse.

Sabato 17 e domenica 18 maggio, alle ore 21, il pubblico del Teatro Arvalia sarà invece proiettato in quel mondo che, un domani, non potrà di certo appartenere a tutti i comuni mortali: una dimensione futura riservata ai “giusti”, luogo di serenità, meditazione, riposo, per tutti coloro che hanno dato tanto, forse troppo, finanche la vita. “Giovanni e Paolo” è il testo dedicato da Alessandra Camassa, attualmente presidente di sezione presso il Tribunale di Trapani, ai due magistrati siciliani che rappresentarono il faro della sua formazione professionale, Falcone e Borsellino. La “casa degli uomini onesti” è anche il luogo dove si infrange un patto sacro, quello sottoscritto in morte da due grandi amici, che avevano giurato l’uno all’altro di rimanere distanti per tutto il tempo dell’aldilà: lungo e intenso, forse troppo, era stato quello vissuto fianco a fianco nell’aldiquà.
La Compagnia “Enter” presenterà “Giovanni e Paolo” con la regia di Luca Milesi, con Alberto Albertino e lo stesso Milesi nei ruoli rispettivi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: di Paolino Blandano la partecipazione nel ruolo di un personaggio di spicco della Cosa Nostra degli anni ’90.
Le due serate vedranno la partecipazione speciale di Umberto Bianchi, Maria Concetta Liotta, Monia Rosa, Francesco Sotgiu, Federico Mastroianni e Michele Uliano, che introdurranno le rappresentazioni con una breve lettura interpretata dedicata agli anni della gioventù umana e professionale dei due magistrati siciliani morti nelle stragi del ’92.

La Dott.ssa Alessandra Camassa sarà presente in entrambi i giorni, intrattenendosi con il pubblico al termine delle rappresentazioni e dialogando con gli spettatori sui temi affrontati in “Giovanni e Paolo” e nella lettura introduttiva.

Spettacoli: tutte le sere alle ore 21:00
Mercoledì 14 maggio, replica unica di “Zio Cerasa”, alle ore 17:00

Per informazioni e prenotazioni: tel: 393 009.95.26 – 06 552.840.44

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