di Bianca Maria Sezzatini
Venerdì 27 e sabato 28 aprile 2018, “al “Piccolo Teatro Il Salotto di Pulcinella”, torna “a grande richiesta” la biondissima, travolgente, attrice, cantante, show girl e cabarettista partenopea “Lucia Cassini” che, con l’ausilio dello chansonnier Vincenzo De vivo, intende proporre il percorso che va da Cafe’ Chantant alle macchiette di Pisano Cioffi che ebbero in Nino Taranto l’interprete principale ma, soprattutto, la trasformazione subita nello specifico linguaggio da Cabaret, dove la macchietta si trasformava in irridente satira politica e di costume. Li accompagna il M° Mario Messina.
La Cassini, con una certa dose di autoironia che da sempre caratterizza il “Totò in gonnella”, come viene spesso definita, ruota intorno a quel “patrimonio” di doppi sensi che il nostro teatro di varietà conserva e, all’insegna di una comicità tutta partenopea, riesce a coinvolgere lo spettatore e a trascinarlo nell’atmosfera allegra del varietà e del cabaret.
Venerdì 27 e sabato 28 aprile, ore 20:30.
Spettacolo con degustazione gastronomica rigorosamente napoletana: €. 25,00
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 06 48.23.339 - cell. 347.7327033 - email: info@ilsalottodipulcinella.com
PICCOLO TEATRO IL SALOTTO DI PULCINELLA
Via Urbana, 11 (Rione Monti)
Direttore artistico: Vincenzo De Vivo
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LUCIA CASSINI vanta una ricchissima carriera di esibizioni e incontri con i grandi dello spettacolo nazionale, da Massimo Ranieri a Casagrande, a registi come Fellini (ottenne una parte ne “La città delle donne” ) e attori come De Sica, da Carosone a Leo Gullotta, da Nino Taranto ad Aurelio Fierro, Mario Merola, Tullio de Piscopo ed altri. Ha lavorato con tantissimi comici e attori, da Carlo Dapporto a Walter Chiari da Pippo Franco a Gianfranco D’angelo a Enrico Beruschi. Popolare nelle televisioni private napoletane (cantando negli anni ’80 “Balla Concetta” ) e nel teatro comico italiano ha iniziato la sua carriera in Rai e fatto trasmissioni sulle reti Mediaset. Seguita e guidata da Angelo Fusco, Dino Verde, Don Lurio, Alfonso Guadagni, Castellacci e Pingitore ha girato più di 30 film e varie serie tv e fiction. Ha vinto l’oscar delle regioni come “Totò in gonnella”. Donna poliedrica di grande talento, Lucia Cassini merita l’appellativo di “o’ Vesuvio d’energie”.
IL SALOTTO DI PULCINELLA nasce nel 2015, per volere di Vincenzo De Vivo, cantante, amante del Teatro e della Canzone Napoletana, nei locali di un ex ristorante nato nei primi del 900. Negli anni prima e dopo la guerra, di rimpetto all'ex ristorante c'era il famoso Teatro Manzoni dove andava in scena la rivista con Petrolini, Anna Magnani, Rascel, Macario e il grande Totò. Questi artisti erano frequentatori del ristorante antistante il teatro. Nel 1992 fu ristrutturato dai fratelli Vincenzo e Mario De Vivo e divenne ristorante Pulcinella. La particolarità del locale fu: la gestione verace napoletana fatta dai due fratelli, la semplicità degli arredi, il bianco delle pareti, e tre tele giganti, meravigliose.
La prima ritrae la Napoli del 600. La seconda, un Vesuvio in eruzione illuminato da una luna stupenda. Grazie al gioco delle luci, la luna e la lava sembrano vere. La terza, dal titolo "Le Guarrettelle", di Filippo Falciatore, pittore della metà dell’ottocento, raffigurante il Maschio Angioino.
Tutto ciò diede al locale un'anima Napoletana particolare, sia per le specialità gastronomiche che per le cene spettacolo e la musica rigorosamente napoletana. Fu frequentato da una clientela nota, Napoletana e non solo. Anche le anime degli artisti del teatro di rimpetto, continuavano a frequentare il nuovo ristorante PULCINELLA.
Dopo tredici anni di attività ristorativa il ristorante venne chiuso per poi rinascere come PICCOLO TEATRO IL SALOTTO di PULCINELLA. Le anime di questi artisti continuavano a frequentare il ristorante, ma nello stesso tempo entravano anche nel cuore di Enzo, stimolando la sua fantasia creativa, senza uscire più.
Gli artisti in coro, con Toto’ in prima fila, gli dicevano: “fallo diventare un piccolo teatro". Lui gli rispondeva: "ma è piccerillo".
E loro: "nù fà nient, nun importa che è piccerillo, Enzù. È a fantasia c’adda essere grande assaie”.
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