di Bianca Maria Sezzatini
Fino
a che punto la ragion di Stato può addormentare la coscienza di colui che porta
la croce della responsabilità politica? Quanto è moralmente e materialmente
sostenibile uno sviluppo basato sulla repentina distruzione di quei beni di
consumo etichettati come “rifiuti” alla loro prima avaria?
Che
influenza possono avere le esperienze dell’infanzia e dell’adolescenza nel
discernimento fra il bene e il male in età matura? E poi…
colui che ha mantenuto fedeltà ai principi fino all’ultima conseguenza, sacrificando il bene più caro … con quali occhi continua a guardare il nostro mondo?
colui che ha mantenuto fedeltà ai principi fino all’ultima conseguenza, sacrificando il bene più caro … con quali occhi continua a guardare il nostro mondo?
Si
comincia giovedì 8 maggio, alle ore 21, con “Pilato
e i suoi fantasmi”, scritto e diretto da Gabriele Guarino, con Luca Milesi,
Maria Concetta Liotta, Gabriele Guarino, Alessandra Mirra, Vittoria Iamonaco, Alessio
Sapienza e Luca Gabos, in scena fino a domenica 11 maggio.
Per
quello che nell’antichità fu uno dei più grandi amministratori del potere,
Ponzio Pilato, l’orologio della storia personale e della Palestina è rimasto
maledettamente bloccato sulle ore e sui minuti della più celebre fra le condanne
ingiuste, percepita come una devastante sconfitta personale, la prima di una
vita sempre vissuta nel perfetto discernimento politico fra bene e male, resa
ancor più lacerante dalla sottrazione misteriosa del cadavere del Nazareno.
Nella Palestina di quei giorni non c’è solo Pilato ad intuire e a soffrire una
profezia che nel suo avverarsi si è servita di esseri umani inconsapevoli; sarà
una donna, la Madre ,
vista in una prospettiva fisico-linguistica inconsueta ed originale, a fare
arrivare un lampo di luce, la comprensione di quanto avvenuto e la pace nei
cuori di chi fu strumento inconsapevole per l’avvento del Messia.
Da
martedì 13 a
venerdì 16 maggio, alle ore 21, toccherà a “Zio
Cerasa (da Taranto) – non si butta via niente”, scritto e diretto da
Gabriele Guarino, con Jvana Tranchina e Gabriele Guarino. Alex Belli, un
giovane e rampante giornalista romano, parte per Taranto alla ricerca di un
anziano uomo pugliese “vittima” di una manìa, quella di accumulare instancabilmente
i vecchi materiali scartati dagli amici e dai parenti. Quando si apre il
sipario sul garage di “Cerasa”, il giovane ragazzo viene magicamente trasportato
in un mondo dove “riesce a vedere cose che prima non vedeva”, dove risuona autorevole
la voce della generazione previdente,
quella figlia del dopoguerra. Cerasa è una sorta di neo-maschera meridionale,
l'archetipo dell'uomo che "non butta via niente"; non certo per un
nostalgico e ottuso senso della tradizione, ma al contrario come sfida per un
futuro più libero, capace di "trasformare" in qualcosa di nuovo e positivo
tutto quello che era stato superficialmente giudicato già inutile o nocivo. Il Garage, laboratorio di trasformazione, è
il luogo eterno dove gli oggetti tornano a vivere per sempre, dove Alex
scoprirà come la sua vita non fosse proprio così libera … a dispetto di quanto
lui supponesse.
Sabato
17 e domenica 18 maggio, alle ore 21, il pubblico del Teatro Arvalia sarà
invece proiettato in quel mondo che, un domani, non potrà di certo appartenere
a tutti i comuni mortali: una dimensione futura riservata ai “giusti”, luogo di
serenità, meditazione, riposo, per tutti coloro che hanno dato tanto, forse
troppo, finanche la vita. “Giovanni e
Paolo” è il testo dedicato da Alessandra Camassa, attualmente presidente di
sezione presso il Tribunale di Trapani, ai due magistrati siciliani che
rappresentarono il faro della sua formazione professionale, Falcone e
Borsellino. La “casa degli uomini onesti” è anche il luogo dove si infrange un
patto sacro, quello sottoscritto in morte da due grandi amici, che avevano
giurato l’uno all’altro di rimanere distanti per tutto il tempo dell’aldilà: lungo
e intenso, forse troppo, era stato quello vissuto fianco a fianco nell’aldiquà.
Le
due serate vedranno la partecipazione speciale di Umberto Bianchi, Maria Concetta
Liotta, Monia Rosa, Francesco Sotgiu, Federico Mastroianni e Michele Uliano,
che introdurranno le rappresentazioni con una breve lettura interpretata
dedicata agli anni della gioventù umana e professionale dei due magistrati
siciliani morti nelle stragi del ’92.
Spettacoli:
tutte le sere alle ore 21:00
Mercoledì
14 maggio, replica unica di “Zio Cerasa”, alle ore 17:00
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