recensione di Bianca Maria Sezzatini
"Le Petit Nicolas: Qu’est-ce qu’on attend pour être heureux?”, conosciuto in Italia come “Le avventure del piccolo Nicolas” è il primo film animato per il cinema tratto dall'omonimo fumetto francese. Al Festival d’Annecy ha vinto il premio come "Miglior film"; ha ricevuto una candidatura agli European Film Awards 2022 e una ai César 2023, ha il premio Lumière 2023 come "Miglior film d’animazione".
La trama de Le avventure del piccolo Nicolas nasce dalla sovrapposizione di due narrazioni: quella dei suoi creatori, il disegnatore Sempé e lo scrittore René Goscinny e quella di Nicolas, il protagonista.
È la fine degli anni '50. In un bar tra Montmartre e Saint-Germain-des-Prés L'illustratore Jean-Jacques Sempé porta i suoi disegni all’amico scrittore René Goscinny per avere, come fa sempre, un suo prezioso consiglio in merito.
Sfogliando e risfogliando, l’attenzione si concentra su uno dei personaggi secondari dei disegni: un bambino dalla faccia pestifera ma buona che non ha neppure un nome di fantasia. Da questa collaborazione tra i due amici/artisti dai caratteri opposti ma mossi dalla stessa curiosità per il mondo che li circonda che nasce il protagonista del film. Però è proprio il Piccolo Nicolas ad entrare nel mondo dei suoi inventori, a dialogare con loro, ad entrare nella loro amicizia, nei ricordi della loro vita che ha fornito gli elementi per la sua creazione. Come per magia Nicolas, che fino a quel momento viveva dentro un foglio di carta, prende vita, e fuoriesce da quel mondo. Lo vediamo sulla spalla di Sempé o di Goscinny, seduto sulla macchina da scrivere a scambiare battute raccontando le sue avventure e iniziare ad avere con i suoi autori un profondo dialogo sui valori familiari e infantili, come l’amicizia e la creatività, che gli autori avevano paura di perdere con il tempo e con l'età per la difficoltà di vivere legati alla povertà, all’immigrazione, gli anni del nazismo e a quella di poter realizzare i propri sogni mentre Nicolas mostra loro la bellezza e la magia della vita più spensierata. Nicolas riesce a trasformare tutto ciò che gli capita in piccole grandi avventure: dal rapporto con i genitori, alla televisione che finalmente arriva a casa, dalla nonna materna alla quale è molto affezionato che gli porta regali e caramelle, ai giochi con gli amici, dai primi incontri con le ragazze, al campo estivo, dalla vita scolastica con il burbero e impacciato preside alla maestra gentile e fin troppo paziente.
Nel finale del film Nicolas apprende che Sempé, uno dei suoi due autori, è venuto a mancare. Il dialogo tra Sempé e Nicolas spiegherà come un autore continuerà a vivere in eterno attraverso i suoi personaggi, i personaggi da lui creati capaci di raccontare di sé:
NICOLAS:
“Ed io, morirò anch’io, un giorno?”
SEMPÉ:
“No, tu amico mio, sei eterno. Io e Renè ti abbiamo creato ma ora siamo noi che continuiamo a vivere attraverso te”.
Il meta-racconto per immagini “Le avventure del piccolo Nicolas”, il film d'animazione della durata di 82’ diretto da Amandine Fredon e Benjamin Massoubre, tratto dall'omonimo fumetto francese, è da febbraio 2024 nelle sale cinematografiche italiane grazie a I Wonder Pictures ed a Unipol Biografilm Collection.
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