di Bianca Maria Sezzatini
I due eventi organizzati dall'arch. Cesare Esposito per festeggiarli
Roma, medaglia d’oro della Resistenza, si anima per festeggiare il 23 aprile. Canti, poesie, musiche popolari avranno inizio alle ore 16:30, in Largo delle Sette Chiese, davanti al monumento in acciaio alto 12 metri realizzato nel 1974 dall'architetto Cesare Esposito famoso per avere ideato la nevicata artificiale di Santa Maria Maggiore in onore della Madonna della Neve che, come da tradizione, dal 1983, ripete ogni anno.
In occasione del 25 aprile, festa della Liberazione, l’architetto Cesare Esposito anche quest’anno ci vuole stupire con effetti speciali coinvolgendo ancora una volta lo spazio di piazzale Ostiense, nei luoghi della memoria.
L’evento concepito per far conoscere la storia della città di Roma e della Nazione nella cultura della Pace e della Resistenza prevede l’oscuramento della piramide Cestia e del Castello della piazza dal tramonto mantenendo luci di scena fornite da proiettori.
Durante la serata, dedicata alle donne di Roma "che difesero la città nei giorni del pericolo estremo", a partire dalle ore 20, saranno proiettati sulla pietra lunense della Piramide Cestia film sulla resistenza e la liberazione e filmati sulla storia della Garbatella e lavori dell'istituto statale superiore cine-tv Roberto Rossellini. Si esibiranno anche alcuni poeti. Tutta l'area si trasformerà in un teatro a cielo aperto.
"Io credo nel miracolo della pace", dice l'architetto Esposito che, in vista della liberazione, ringrazia il presidente Sergio Mattarella, che, con il suo impegno al servizio delle Istituzioni e della giustizia sociale, ci fa amare la Costituzione e la Patria". Ringrazio inoltre il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il Presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri per il patrocinio conferito.
UN POCO DI STORIA
(tratta dal sito del MiBACT - Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo)
La Piramide Cestia è l’unico monumento superstite di una serie presente a Roma nel I secolo a.C. quando l’edilizia funeraria fu interessata dalla moda sorta a Roma dopo la conquista dell’Egitto nel 31 a.C. Caio Cestio, uomo politico romano, membro del collegio sacerdotale degli epuloni, dispose nel testamento che la costruzione del proprio sepolcro, in forma di piramide, avvenisse in 330 giorni. La tomba fu innalzata lungo la Via Ostiense, nel periodo tra il 18 e il 12 a.C., cioè tra l’anno di promulgazione della legge contro l’ostentazione del lusso che impedì di porre all'interno della cella alcuni pregiati arazzi, e quello della morte di Agrippa, genero di Augusto, menzionato tra i beneficiari del testamento.
La piramide fu successivamente inglobata nella cinta muraria costruita tra il 272 e il 279 su iniziativa dell’imperatore Aureliano. La struttura, alta 36,40 metri con una base quadrata di 29,50 m di lato, è composta da un nucleo di opera cementizia con cortina di mattoni; il rivestimento esterno è costituito da lastre in marmo lunense.
La camera sepolcrale, di circa 23 mq, con volta a botte, fu murata al momento della sepoltura, secondo l’usanza egiziana. Al medioevo risale probabilmente la prima violazione della tomba, attraverso un cunicolo scavato sul lato settentrionale, che ha determinato la perdita dell’urna cineraria e di porzioni notevoli della decorazione. Le pareti sono decorate a fresco secondo uno schema decorativo a pannelli, all'interno dei quali si distinguono, su fondo chiaro, figure di ninfe alternate a vasi lustrali. In alto, agli angoli della volta, quattro Vittorie alate recano nelle mani una corona e un nastro; al centro in origine doveva essere una scena di apoteosi raffigurante il titolare del sepolcro.
Il restauro della cella sepolcrale è stato realizzato dalla Soprintendenza Archeologica di Roma nel 2001.
CONOSCIAMO L’ARCHITETTO CESARE ESPOSITO
Eclettico e scioccante, Cesare Esposito, è nato e cresciuto a Roma nel Rione Monti. La monumentalità e i fasti dell’antica Roma hanno contribuito a generare in lui i componenti della futura grande bellezza delle sue creazioni. Centrali nella sua ricerca artistica sono i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco, basi queste di ogni sua incredibile quanto rivoluzionaria interpretazione, costantemente dominata da audacia e da profonda immaginazione. Ancora giovanissimo vince il concorso indetto dal Comune della Capitale per dare un volto artistico a Piazza delle Sette Chiese. Sua è infatti la scultura in acciaio, alta 12 metri e pesante 600 kg, orientata verso i martiri delle Fosse Ardeatine e dedicata alla Resistenza. Sue sono anche le sculture in acciaio Geometrie di pace e di Fumo rosso, tutt'ora presenti presso la galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua anima di artista lo porta a realizzare una serie di progetti e installazioni scenografiche volte a stimolare l’amore per la storia e la conoscenza del patrimonio storico-artistico della capitale. Dal fuoco di Nerone ai Mercati Traianei e ai Fori Imperiali, ai 40 minuti di fuochi d’artificio in musica a Castel Sant'Angelo, in presenza di Papa Giovanna Paolo II, evocando le macchine disegnate da Michelangelo e Gian Lorenzo Bernini. Dalla Piramide riaperta dopo 350 anni, omaggiando in questo modo anche le donne il cui atto eroico si mosse in difesa di Roma e della patria, ai tanti progetti per il riuso del Colosseo, di Piazza Navona con le sue battaglie navali, del Campidoglio per i natali di Roma. Ma il più magniloquente e il più conosciuto di tutti i suoi progetti è senza dubbio quello che si lega alla rievocazione storica del Miracolo della Neve il 5 agosto di ogni anno con soffici fiocchi di neve che cadono sulla Basilica di Santa Maria Maggiore.
Esposito si può considerare un precursore dell’architettura fantasiosa e visionaria, che coinvolge sempre l’aspetto corale della città eterna con ingegno e creatività.
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