di Bianca Maria Sezzatini
Anche quest’anno, in occasione del 25 aprile, festa della Liberazione, l’architetto Cesare Esposito, famoso per le sue nevicate del 5 agosto, ci vuole stupire con effetti speciali coinvolgendo ancora una volta lo spazio di piazzale Ostiense, nei luoghi della memoria. Per questo ha rivolto un appello al Sindaco di Roma affinché il suo progetto abbia seguito, come avviene dal 1983.
L’evento è concepito per far conoscere la storia della città di Roma e della Nazione nella cultura della pace e della resistenza.
Per l’occasione avrebbe previsto l’oscuramento della piramide Cestia e del Castello della piazza dal tramonto a mezzanotte mantenendo luci di scena fornite da ben quattro proiettori: due proietterebbero sequenze di film storici sulla pietra lunense della Piramide Cestia e due, invece, proietterebbero sulla facciata del Castello di Porta San Paolo effetti speciali anche in contemporanea, trasformando l’area in un teatro a cielo aperto.
In questo modo l’architetto Cesare Esposito illuminerebbe e unirebbe i monumenti e la piazza dell'Ostiense, questo scenario unico al mondo, un patrimonio artistico che è solo da amare e non da disperdere, in cui è racchiuso l’incanto di Roma.
Per l'evento-spettacolo, come gli altri anni, verrebbe chiuso il traffico del piazzale Ostiense e di via Persichetti.
UN POCO DI STORIA
(tratta dal sito del MiBACT - Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo)
La piramide fu successivamente inglobata nella cinta muraria costruita tra il 272 e il 279 su iniziativa dell’imperatore Aureliano. La struttura, alta 36,40 metri con una base quadrata di 29,50 m di lato, è composta da un nucleo di opera cementizia con cortina di mattoni; il rivestimento esterno è costituito da lastre in marmo lunense.
La camera sepolcrale, di circa 23 mq, con volta a botte, fu murata al momento della sepoltura, secondo l’usanza egiziana. Al medioevo risale probabilmente la prima violazione della tomba, attraverso un cunicolo scavato sul lato settentrionale, che ha determinato la perdita dell’urna cineraria e di porzioni notevoli della decorazione. Le pareti sono decorate a fresco secondo uno schema decorativo a pannelli, all'interno dei quali si distinguono, su fondo chiaro, figure di ninfe alternate a vasi lustrali. In alto, agli angoli della volta, quattro Vittorie alate recano nelle mani una corona e un nastro; al centro in origine doveva essere una scena di apoteosi raffigurante il titolare del sepolcro.
Il restauro della cella sepolcrale è stato realizzato dalla Soprintendenza Archeologica di Roma nel 2001.
CONOSCIAMO L’ARCHITETTO CESARE ESPOSITO
Esposito si può considerare un precursore dell’architettura fantasiosa e visionaria, che coinvolge sempre l’aspetto corale della città eterna con ingegno e creatività.
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