martedì 19 aprile 2022

25 APRILE: IL PROGETTO DELL' ARCH. ESPOSITO


di Bianca Maria Sezzatini


Anche quest’anno, in occasione del 25 aprile, festa della Liberazione, l’architetto Cesare Esposito, famoso per le sue nevicate del 5 agosto, ci vuole stupire con effetti speciali coinvolgendo ancora una volta lo spazio di piazzale Ostiense, nei luoghi della memoria. Per questo ha rivolto un appello al Sindaco di Roma affinché il suo progetto abbia seguito, come avviene dal 1983.

L’evento è concepito per far conoscere la storia della città di Roma e della Nazione nella cultura della pace e della resistenza. 

Per l’occasione avrebbe  previsto l’oscuramento della piramide Cestia e del Castello della piazza dal tramonto a mezzanotte mantenendo luci di scena fornite da ben quattro proiettori: due proietterebbero sequenze di film storici sulla pietra lunense della  Piramide Cestia e due, invece, proietterebbero sulla facciata del Castello di Porta San Paolo  effetti speciali anche in contemporanea, trasformando l’area in un teatro a cielo aperto. 

In questo modo l’architetto Cesare Esposito illuminerebbe e unirebbe i monumenti e la piazza dell'Ostiense, questo scenario unico al mondo, un patrimonio artistico che è solo da amare e non da disperdere, in cui è racchiuso l’incanto di Roma.


Per l'evento-spettacolo, come gli altri anni, verrebbe chiuso il traffico del piazzale Ostiense e di via Persichetti.

UN POCO DI STORIA
(tratta dal sito del MiBACT - Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo)

La Piramide Cestia è l’unico monumento superstite di una serie presente a Roma nel I secolo a.C. quando l’edilizia funeraria fu interessata dalla moda sorta a Roma dopo la conquista dell’Egitto nel 31 a.C. Caio Cestio, uomo politico romano, membro del collegio sacerdotale degli epuloni, dispose nel testamento che la costruzione del proprio sepolcro, in forma di piramide, avvenisse in 330 giorni. La tomba fu innalzata lungo la Via Ostiense, nel periodo tra il 18 e il 12 a.C., cioè tra l’anno di promulgazione della legge contro l’ostentazione del lusso che impedì di porre all'interno della cella alcuni pregiati arazzi, e quello della morte di Agrippa, genero di Augusto, menzionato tra i beneficiari del testamento.

La piramide fu successivamente inglobata nella cinta muraria costruita tra il 272 e il 279 su iniziativa dell’imperatore Aureliano. La struttura, alta 36,40 metri con una base quadrata di 29,50 m di lato, è composta da un nucleo di opera cementizia con cortina di mattoni; il rivestimento esterno è costituito da lastre in marmo lunense.

La camera sepolcrale, di circa 23 mq, con volta a botte, fu murata al momento della sepoltura, secondo l’usanza egiziana. Al medioevo risale probabilmente la prima violazione della tomba, attraverso un cunicolo scavato sul lato settentrionale, che ha determinato la perdita dell’urna cineraria e di porzioni notevoli della decorazione. Le pareti sono decorate a fresco secondo uno schema decorativo a pannelli, all'interno dei quali  si distinguono, su fondo chiaro, figure di ninfe alternate a vasi lustrali. In alto, agli angoli della volta, quattro Vittorie alate recano nelle mani una corona e un nastro; al centro in origine doveva essere una scena di apoteosi raffigurante il titolare del sepolcro.

Il restauro della cella sepolcrale è stato realizzato dalla Soprintendenza Archeologica di Roma nel 2001.

 

CONOSCIAMO L’ARCHITETTO CESARE ESPOSITO

Eclettico e scioccante, Cesare Esposito, è nato e cresciuto a Roma nel Rione Monti. La monumentalità e i fasti dell’antica Roma hanno contribuito a generare in lui i componenti della futura grande bellezza delle sue creazioni. Centrali nella sua ricerca artistica sono i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco, basi queste di ogni sua incredibile quanto rivoluzionaria interpretazione, costantemente dominata da audacia e da profonda immaginazione. Ancora giovanissimo vince il concorso indetto dal Comune della Capitale per dare un volto artistico a Piazza delle Sette Chiese. Sua è infatti la scultura in acciaio, alta 12 metri e pesante 600 kg, orientata verso i martiri delle Fosse Ardeatine e dedicata alla Resistenza. Sue sono anche le sculture in acciaio Geometrie di pace e di Fumo rosso, tutt'ora presenti presso la galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua anima di artista lo porta a realizzare una serie di progetti e installazioni scenografiche volte a stimolare l’amore per la storia e la conoscenza del patrimonio storico-artistico della capitale. Dal fuoco di Nerone ai Mercati Traianei e ai Fori Imperiali, ai 40 minuti di fuochi d’artificio in musica a Castel Sant'Angelo, in presenza di Papa Giovanna Paolo II, evocando le macchine disegnate da Michelangelo e Gian Lorenzo Bernini. Dalla Piramide riaperta dopo 350 anni, omaggiando in questo modo anche le donne il cui atto eroico si mosse in difesa di Roma e della patria, ai tanti progetti per il riuso del Colosseo, di Piazza Navona con le sue battaglie navali, del Campidoglio per i natali di Roma. Ma il più magniloquente e il più conosciuto di tutti i suoi progetti è senza dubbio quello che si lega alla rievocazione storica del Miracolo della Neve il 5 agosto di ogni anno con soffici fiocchi di neve che cadono sulla Basilica di Santa Maria Maggiore. 

Esposito si può considerare un precursore dell’architettura fantasiosa e visionaria, che coinvolge sempre l’aspetto corale della città eterna con ingegno e creatività.

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