di Bianca Maria Sezzatini
Corsivo per donna" non è il titolo di una vicenda contenente una storia compiuta, chiariamolo subito, semmai, una catena tragicomica di umane situazioni al limite, di quelle nate con la pandemia, il non-tempo per antonomasia, che priva le storie personali del loro cibo naturale, il rapporto con l'esterno: dove le storie di coppia in molti casi sono deflagrate perdendosi nel nulla.
I nostri due protagonisti, uniti sulla scena come nella vita, sopravvivono per amore misto a "tigna".
Nei giorni del lockdown vivono le situazioni al limite del razionale che tutti ricordiamo, fra la ricerca degli espedienti più disparati per tirarsi su di morale e la paura declinata al plurale: quella di ammalarsi, di non vedere la luce alla fine del tunnel, di non sapere più cosa dirsi.
"Corsivo per donna" ritrae lui e lei al tempo della prima estate dell'era del virus. A prima vista il peggio sembra essere passato, ma a ben guardare e soprattutto a ben sentire, il treno contro il quale sono andate a sbattere le loro vite ha lasciato segni grottescamente evidenti.
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