di Bianca Maria Sezzatini
A grande richiesta ed entusiaste recensioni, sabato 18 e domenica 19 marzo 2016, alle ore 21:00, al Teatro Furio Camillo, TeatroSenzaTempo Produzione Spettacoli porta in scena "DE PROFUNDIS", dal capolavoro di Oscar Wilde. Adattamento del testo di Antonio Nobili e Martina Mastroianni con: Antonio Nobili (nel ruolo di Oscar Wilde), Martina Mastroianni e Matteo Maria Dragoni, Alberto Albertino, Elisa Lombardi, Mary Ferrara, Valerio Villa, Stefano Di Giulio, Chicco Sciacco. Regia di Antonio Nobili.
Partecipazione straordinaria di Alessio Chiodini nel ruolo del Carceriere.
De Profundis è una lunga lettera che Oscar Wilde (1854-1900) scrisse, dopo essere stato processato per omosessualità, al suo compagno, Alfred Douglas, proprio durante il periodo della carcerazione.
Il titolo dell'opera preannuncia in un certo senso che lo scrittore scaverà profondamente nella sua anima per esternare pensieri, rimembranze, ossessioni ed evoluzioni intellettuali che caratterizzarono ed accompagnarono la sua permanenza in carcere.
Personaggio difficile da restituire sulla scena per come l’immaginario collettivo lo ha sempre descritto (artista, dandy, stravagante, omosessuale), Oscar Wilde ha assunto la statura del martire, dovuta ai due anni di lavori forzati per avere amato il giovane Lord Gordon Douglas, al quale Oscar dedica il De profundis, scritto mentre è in carcere.
Della lunga lettera scritta dal carcere a Bosie (Matteo Maria Dragoni), Antonio Nobili ne ha estirpato la delusione ed il rammarico per un amore che nella infinita complessità, ha saputo manifestare la sua potenza e la sua verità nella desolazione di una prigione. Dal dolore di una condanna che costò a Wilde la salute e la carriera, uno spettacolo intenso frutto di una drammaturgia capillare e attenta pronta a mettere in luce quello che oggi come allora, è il ritratto di una società omofoba e violenta rappresentata in scena da Lord Queensberry, il padre di Bosie (Alberto Albertino).
Senza mai perdere di vista l’anticonformismo ed il genio dello scrittore, l’abisso poetico del De Profundis ed il riscatto per ‘quell'amore che non osa pronunciare il suo nome’ in un duetto serrato tra Wilde (Antonio Nobili) e la sua Coscienza (Martina Mastroianni). Rispetto alla precedente messa in scena, sono stati aggiunti due personaggi femminili: Constance, la moglie di Wilde (interpretata da Elisa Lombardi) e Sibyl, la madre di Bosie (interpretata da Mary Ferrara).
Sono stato in prigione quasi due anni. Dalla mia natura è uscita una folle disperazione; un abbandono al dolore che era pietoso anche a vedersi; ira terribile e impotente; amarezza e disprezzo; angoscia che singhiozzava apertamente, tormento che non trovava voce, pena che rimaneva muta. Sono passato attraverso ogni possibile forma di sofferenza. Meglio di Wordsworth stesso, so quel che egli intendeva quando scrisse: "La sofferenza è permanente, oscura e cupa e ha la natura dell'Infinità.
L'Amore, che non osa dire il suo nome in questo secolo, è il grande affetto di un uomo anziano nei confronti di un giovane, lo stesso che esisteva tra Davide e Giornata, e che Platone mise alla base stessa della sua filosofia, lo stesso che si può trovare nei sonetti di Michelangelo e di Shakespeare... Non c'è nulla di innaturale in ciò".
Nel De Profundis Nobili compone un inno di liberazione di tutti gli uomini e di tutte le donne, di oggi come di allora, ricordando – proprio come faceva Wilde partendo dal suo specifico omosessuale – come si possa e si debba crescere e maturare insieme, persone diverse eppure uguali, ognuno e ognuna seguendo l’afflato del proprio spirito anche quando l’amore non osa dire il suo nome.
Al termine dello spettacolo lasciamo la sala commossi, più vivi, e contenti di avere visto una grande, vera e onesta rappresentazione.
Biglietto: €. 15,00; ridotto, €. 10:00 (+ 2 €. di tessera associativa).
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 06 976.160.26;
mobile: 366 453.88.08
Responsabile Ufficio Stampa: Mary Ferrara
TEATRO FURIO CAMILLO
Via Camilla, 44
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