venerdì 15 dicembre 2023

17 DICEMBRE: PAPA BERGOGLIO...TANTI AUGURIIIII


di Bianca Maria Sezzatini


Caro Sommo Pontefice nel giorno del suo compleanno apre lo spazio nel mondo della PACE come negli anni precedenti. Lei rappresenta per noi la magnificenza del Patrimonio popolare della storia spirituale e culturale. Santità, Le auguriamo “in primis” una pronta guarigione.

Nel Complesso Monumentale della Chiesa Santuario di Santa Lucia al Gonfalone, insieme alla Congregazione Clarettiana e il Rettore Padre Franco Incampo, si è festeggiato e ricordato che Lei, Sommo Pontefice, proprio nel giorno della festa di Santa Lucia, il 13 dicembre, ha preso i voti per diventare prete. Ecco perché sul Sagrato della Chiesa c'è l’installazione luminosa dell’architetto CESARE ESPOSITO dedicata alla Santa che ha miracolosamente illuminato la strada del nostro Pontefice verso la vita di Cristo, facendolo diventare Sacerdote speciale ed unico, sempre vicino a tutti noi, ai poveri, agli artisti, con grande misericordia guidato dallo Spirito Santo.

Dalle ore 16:00 sul Sagrato della chiesa, su progetto dell’architetto CESARE ESPOSITO, si è assistito ad uno spettacolo con vari tributi: spettacolo di neve, canti, musiche ed effetti speciali. Il Baritono Giuseppe Milli ha cantato l'Ave Maria di Franz Schubert e Panis Angelicus di César FranckSantina Amici ha suonato il pianoforte e Maria Luisa il violino. 

ln occasione del compleanno del Sommo Pontefice l’architetto CESARE ESPOSITO ha fatto realizzare una torta con su scritto: 

AL SOMMO PONTEFICE
UGURI FRANCÉ
LA CITTÀ DI
ROMA Tl VUOLE BENE

La torta è stata offerta ai poveri e ai fedeli di Santa Lucia al Gonfalone come omaggio al nostro Sommo Papa Francesco.

La chiesa di Santa Lucia al Gonfalone si trova sulla via dei Banchi Vecchi da cui si scorge, meravigliosamente la Mole Adriana di Castel Sant'Angelo. ln alto possiamo vedere le fantastiche statue raffiguranti gli angeli protettori della nostra città di Roma e del Vaticano.

Sopra il cielo della nostra città millenaria vediamo gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffele con la spada in mano che ci indicano la strada della Pace.

Tutti noi abbiamo un bellissimo e commovente ricordo di quando l'8 dicembre, nella piazza Mignanelli, di fronte a Santa Maria Maggiore, chiedeva in lacrime la PACE. ln quel preciso momento tutti noi avremmo voluto asciugare quelle lacrime con una carezza e abbracciarlo forte. Auguri Papa Francesco!

Un ringraziamento particolare va al Rettore Padre Franco della Chiesa di Santa Lucia al Gonfalone, a Victor Hugo, Piotr Mistzal e Augusta Ruggiero.


CONOSCIAMO L'ARCHITETTO CESARE ESPOSITO

Eclettico e scioccante, Cesare Esposito è nato e cresciuto a Roma nel Rione Monti. La monumentalità e i fasti dell’antica Roma hanno contribuito a generare in lui i componenti della futura grande bellezza delle sue creazioni. Centrali nella sua ricerca artistica sono i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco, basi queste di ogni sua incredibile quanto rivoluzionaria interpretazione, costantemente dominata da audacia e da profonda immaginazione.

Ancora giovanissimo vince il concorso indetto dal Comune della Capitale per dare un volto artistico a Piazza delle Sette Chiese. Sua è infatti la scultura in acciaio, alta 12 metri e pesante 600 kg, orientata verso i martiri delle Fosse Ardeatine e dedicata alla Resistenza. Sue sono anche le sculture in acciaio Geometrie di pace e di Fumo rosso, tutt'ora presenti presso la galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

La sua anima di artista lo porta a realizzare una serie di progetti e installazioni scenografiche volte a stimolare l’amore per la storia e la conoscenza del patrimonio storico-artistico della capitale. Dal fuoco di Nerone ai Mercati Traianei e ai Fori Imperiali, ai 40 minuti di fuochi d’artificio in musica a Castel Sant'Angelo, in presenza di Papa Giovanni Paolo II, evocando le macchine disegnate da Michelangelo e Gian Lorenzo Bernini.

Dalla Piramide
, riaperta dopo 350 anni, omaggiando in questo modo anche le donne il cui atto eroico si mosse in difesa di Roma e della patria, ai tanti progetti per il riuso del Colosseo, di Piazza Navona con le sue battaglie navali, del Campidoglio per i natali di Roma. Ma il più magniloquente e il più conosciuto di tutti i suoi progetti è senza dubbio quello che si lega alla rievocazione storica del Miracolo della Neve, il 5 agosto di ogni anno con soffici fiocchi di neve che cadono sulla Basilica di Santa Maria Maggiore

Scrive Esposito nel suo trattato dedicato alla Madonna della Neve e alla città di Roma: “La libertà illumina il desiderio d’amore nel grande abbraccio della madre. L’estensione infinita si armonizza nel tentativo della contemplazione che indaga e penetra il mistero della natura. La felicità umana raggiunge la pietà dell’arte e strappa i coralli del dubbio.…La responsabilità della gioia ispira l’azione tesa a ricostruire la fiaba della carità che restituisce il giudizio alla purezza della coscienza….Il sublime lancia attraverso il trionfo degli stati d’animo lo spessore della poesia dell’uomo”. Esposito si può considerare quindi un precursore dell’architettura fantasiosa e visionaria, che coinvolge sempre l’aspetto corale della città eterna con ingegno e creatività. 

Cesare Esposito ha inventato la nevicata a Santa Maria Maggiore e anno dopo anno ha reso questo evento sempre più magico e coinvolgente. E va detto che il nuovo miracolo lo ha fatto lui, nel riuscire a dare vita a una celebrazione del miracolo riproducendolo in forme incantevoli e incantate. Ancora molti ricordano quando venne Papa Wojtyla e ammirato disse a Cesare: “da liberiana hai fatto diventare la basilica siberiana!” Era Giovanni Polo II, un pontefice severo e scherzoso, profondissimo e ironico e così fu quel giorno. E profondissima e ironica è l’idea di Cesare Esposito per questa celebrazione. Ma è lui stesso così. Cesare è un personaggio più unico che raro nel panorama artistico della nostra città. La sua idea è quella del dono: concepire e progettare un evento come un regalo che l’artista fa alla gente.

Quando lo si incontra sovente lo vedi in questo modo: nel taschino della giacca tiene decine di matite colorate. Ti vede e ancor prima di dirti qualcosa di preciso estrae dalla tasca una delle matite e te le regala. E ti precisa bene il motivo: "è un colore (e ti dice con precisione quale) ed è il colore il regalo più bello che una persona possa ricevere. Poi di quella farai l’uso che vuoi". 

E lui ha una matita nella mente con cui disegna sullo spazio circostante. Fa cadere la neve. Fa diventare tutto bianco e il bianco è la sommatoria di tutti quei colori che ha in tasca. Ci fa un regalo e ci fa pensare che Papa Liberio vide proprio questo la mattina seguente all'apparizione della Vergine Maria che gli diceva che sarebbe nevicato e lui tracciasse sulla neve di agosto il perimetro della chiesa da dedicarsi a Lei.

Claudio Strinati, storico dell'arte, conduttore televisivo e dirigente pubblico, soprintendente per il Polo museale romano dal 1991 al 2009 e divulgatore di storia dell'arte scrisse: "Cesare Esposito, un mago che ci mette il cuore e l’umiltà e che ricava la sua più profonda soddisfazione a guardare gli sguardi estasiati e sbalorditi delle persone. E Cesare è lì come sempre a dirigere il tutto senza farsene accorgere".

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