di Bianca Maria Sezzatini
Da giovedì 26 a domenica 29 ottobre 2023, al Teatro Spazio 18B, la bella location situata in Via Rosa Raimondi Garibaldi 18b, in zona Garbatella, torna in scena “FREAK SHOW…E CI CHIAMANO FENOMENI DA BARACCONE”, una produzione de “La Compagnia dei Masnadieri”. Lo spettacolo, scritto da Massimo Roberto Beato e diretto da Jacopo Bezzi, vede sul palcoscenico due bravissimi attori: Renato Civello e Tommaso Paolucci.
“FREAK SHOW…E CI CHIAMANO FENOMENI DA BARACCONE", è la vera storia dei gemelli siamesi GIACOMO e GIOVANNI BATTISTA TOCCI, uniti per la vita da una malformazione genetica e resi unici dalle esibizioni della loro “mostruosità”.
Se fisicamente erano menomati, dal punto di vista intellettivo probabilmente brillarono per spiccato acume, e impararono a parlare tre lingue oltre l’italiano riuscendo a interagire col pubblico in modo brillante e arguto. La loro carriera di fenomeni da baraccone conobbe il proprio apice durante il Tour negli Stati Uniti, che inizialmente doveva durare un anno ma fu poi esteso a cinque. Visto l’enorme successo e gli immensi guadagni, la famiglia Tocci rimase in giro con diversi circhi per molti anni. Una storia di umanità e di sofferenza, con uno sguardo ironico sulla ineluttabilità del destino e della vita. Due attori soli in scena, legati insieme con i loro corpi. Bloccati in una immobilità che ricorda gli echi dei Giorni Felici beckettiani, si esibiscono, parlano, si confrontano sul loro destino e sulle loro diversità. Parlano e interagiscono con il pubblico in un vero e proprio spettacolo nello spettacolo dove la “mostruosità” diventa pian piano, la dura normalità di tutti i giorni.
Una storia vera da non mancare!
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I GEMELLI SIAMESI GIACOMO E GIOVANNI BATTISTA TOCCI
I gemelli avevano due teste, due colli, due gabbie toraciche che si univano a partire dalla sesta costola, quattro braccia e due gambe; avevano inoltre due cuori, due stomaci, due paia di polmoni e due diaframmi, mentre condividevano l'intestino, l'ano e il pene. Ciascun gemello controllava la rispettiva gamba, e non aveva controllo sul corpo del fratello.
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