di Bianca Maria Sezzatini
Il poliedrico Vincenzo De Vivo, artista, cantante, Direttore artistico, nonché proprietario del “Piccolo Teatro Il Salotto di Pulcinella", bellissima location del quartiere Monti, situata nell'elegante Via Urbana, sabato 25 gennaio 2020, presenta una serata tutta romana con Serena D'Ercole e Sandro Scapicchio in "ROMA IN...CANTATA", una carrellata di canzoni romane di ieri, di oggi, di...sempre!
Serena d'Ercole, giovane cantante e interprete vivida della canzone romana, interamente impegnata nel mantenere viva la tradizione e a ricercare nuove composizioni della cultura musicale popolare della sua città tutta dedicata alla canzone romana e agli autori ed interpreti che l'hanno resa celebre.
Oltre la voce, scopriamo la teatralità, la mimica, la giovialità e la spontaneità di questa artista da anni impegnata a far vivere la tradizione musicale della sua Roma fino ai nostri tempi, senza mai cadere nel volgare. Serena, talvolta anche su note swing e jazz, insieme a Sandro Scapicchio, altro grande artista della tradizione romana, accompagnerà il pubblico in un affascinante percorso musicale che partendo da canzoni ormai storiche scritte da autori come Petrolini, Balzani e Fregoli, si snoda fino ai giorni nostri con degli omaggi a Gabriella Ferri, Anna Magnani, Franco Califano, Armando Trovajoli, Nino Manfredi, solo per citarne alcuni. Riportare sulla scena il fascino intramontabile di una cultura ormai sparita rimane l'obiettivo principale della cantante che eseguirà un repertorio di brani tra i più celebri quali tra gli altri "Barcarolo Romano", "Vecchia Roma", "Roma mia", "Semo centoventitrè", "Tirollallero", "A tocchi a tocchi", "Stornelli a dispetto", "Nun je dà retta Roma", "Fijo mio", "Io non piango", "Sempre".
Sandro Scapicchio
Un grande artista della tradizione romana, un personaggio vero e "de core". Nato a Roma, autore, compositore, musicista ed attore, è uno di quegli artisti a 360 gradi che ogni città dovrebbe avere come voce unica in grado di esprimere la vera anima di un popolo che pur non rinnegando mai la tradizione guarda alla contemporaneità cercando di fare conoscere un’arte da considerare patrimonio prezioso da trasmettere.
Inizio Spettacolo: ore 20:30
Ingresso: €. 25,00
Nel biglietto d’ingresso è compresa una degustazione gastronomica tipicamente napoletana.
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 06 48.23.339 - cell. 391 123.04.57
email: info@ilsalottodipulcinella.com
PICCOLO TEATRO IL SALOTTO DI PULCINELLA
Via Urbana, 11 (Rione Monti - Metro Cavour)
Direttore artistico: Vincenzo De Vivo
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IL SALOTTO DI PULCINELLA
Nasce nel 2015 per volere di Vincenzo De Vivo, cantante, amante del Teatro e della Canzone Napoletana, nei locali di un ex ristorante nato nei primi del 900. Negli anni prima e dopo la guerra, di rimpetto all'ex ristorante c'era il famoso Teatro Manzoni dove andava in scena la rivista con Petrolini, Anna Magnani, Rascel, Macario e il grande Totò. Questi artisti erano frequentatori del ristorante antistante il teatro. Nel 1992 fu ristrutturato dai fratelli Vincenzo e Mario De Vivo e divenne ristorante Pulcinella. La particolarità del locale fu: la gestione verace napoletana fatta dai due fratelli, la semplicità degli arredi, il bianco delle pareti, e tre tele giganti, meravigliose.
La prima ritrae la Napoli del 600. La seconda, un Vesuvio in eruzione illuminato da una luna stupenda. Grazie al gioco delle luci, la luna e la lava sembrano vere. La terza, dal titolo "Le Guarrettelle", di Filippo Falciatore, pittore della metà dell’ottocento, raffigurante il Maschio Angioino.
Tutto ciò diede al locale un'anima Napoletana particolare, sia per le specialità gastronomiche che per le cene spettacolo e la musica rigorosamente napoletana. Fu frequentato da una clientela nota, Napoletana e non solo. Anche le anime degli artisti del teatro di rimpetto, continuavano a frequentare il nuovo ristorante PULCINELLA.
Dopo tredici anni di attività ristorativa il ristorante venne chiuso per poi rinascere come PICCOLO TEATRO IL SALOTTO di PULCINELLA. Le anime di questi artisti continuavano a frequentare il ristorante, ma nello stesso tempo entravano anche nel cuore di Enzo, stimolando la sua fantasia creativa, senza uscire più.
Gli artisti in coro, con Toto’ in prima fila, gli dicevano: “fallo diventare un piccolo teatro".
Lui gli rispondeva: "ma è piccerillo".
Lui gli rispondeva: "ma è piccerillo".
E loro:
"nù fà nient, nun importa che è piccerillo, Enzù. È a fantasia c’adda essere grande assaie”
"nù fà nient, nun importa che è piccerillo, Enzù. È a fantasia c’adda essere grande assaie”
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