di Bianca Maria Sezzatini
"Una guerra buona non è mai esistita” …anche il piccolo “Buddy di Belfast” lo scoprirà, suo malgrado perché alla sua età solo i giochi con gli amici, e la spensieratezza dovrebbero esistere nelle sue giornate di sole e “libertà”! Il film autobiografico quanto basta per farci rivivere la sua infanzia è “BELFAST”, di Kenneth Branagh.
The House of Value. Si legge questo in una delle scene di Belfast, l’ultimo film di uno dei più grandi registi e sceneggiatori della sua generazione, Kenneth Branagh, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città e vincitore del People’s Choice Award del Toronto International Film Festival.
Nordirlandese di origine, Belfast è la sua città natale, dove vive la sua infanzia che vuole rivivere con questo bellissimo film!
Periodo storico terribile per l’Irlanda del Nord. Il 15 agosto 1969: in seguito a tre giorni di violentissimi scontri a Belfast e Derry, il governo britannico invia numerose truppe in Irlanda del Nord.
Buddy (Jude Hill) nel 1969 era un bambino che giocava con i suoi amici di quartiere, con un pallone in mano, mentre da un momento all’altro sarebbe scoppiata la guerra civile nordirlandese. Guidata da un altezzoso uomo protestante in grado di disseminare paura e panico nella piccola cittadina, e in primis nella madre di Buddy, la Caitríona Balfe impeccabile nel suo accento irlandese, e al fratello più grande Will (Lewis McAskie). Il suo papà (Jamie Dornan) è fuori per lavoro che gli fa guadagnare il necessario per garantire, fino a quando gli sarà possibile in un periodo storico di “disordine etico”, una vita umile ma dignitosa alla sua famiglia.
E’ la storia di tutte quelle famiglie che, come quella di Buddy, vivono nel terrore di una guerra ingiusta che produce solo morte, fame e miseria e divisione tra popolazioni che abitano il medesimo territorio. “Il conflitto nordirlandese, conosciuto in inglese come “The Troubles”, termine eufemisticamente traducibile come "I disordini" ed in irlandese come “Na Trioblóidí” è il nome con cui si indica la cosiddetta "guerra a bassa intensità" che si è svolta tra la fine degli anni sessanta e la fine degli anni novanta del XX secolo in Irlanda del Nord, ma che è in realtà tuttora in corso: i suoi effetti si sono allargati anche nel Regno Unito e nella Repubblica d'Irlanda ed ha causato oltre 3500 morti. I paramilitari repubblicani cattolici furono responsabili del 60% delle vittime, gli "unionisti lealisti protestanti" del 30% e le forze di sicurezza britanniche del 10%[1]” 27 giugno 1970: dopo alcuni scontri, numerosi estremisti protestanti assediano la chiesa cattolica di St. Matthew, nella zona di Short Strand, enclave cattolica a Belfast Est. Pochi uomini dell'IRA, guidati dall'OC della Brigata Belfast, Billy McKee, rimasto ferito, riescono a respingere l'assalto, uccidendo tre degli assalitori. Dopo il fallimento dell'agosto 1969, l'IRA ritorna a svolgere il suo tradizionale ruolo di difesa delle aree cattoliche.
Dal 2005, il confine tra l'Irlanda e l'Irlanda del Nord è stato visto come invisibile e non c'è quasi nessuna infrastruttura di confine. Ciò è stato reso possibile dall'Accordo del Venerdì Santo o “Accordo di Belfast” firmato nel 1998. Questo accordo di pace pose fine al conflitto in Irlanda del Nord.
Nel film si rivive garbatamente l’immagine di una forte impronta educativa al rispetto, e ai valori fondamentali che ogni famiglia dovrebbe impartire ai propri figli fin da piccoli, per prepararli ad un futuro talvolta “incerto” nei modus vivendi non sempre canonici contaminati da conflitti presedenti forse mai cessati.
La famiglia completa ed unita di Buddy lo forma attraverso questi valori che sono ben dispensati dall’interpretazione magistrale di una nonna stupenda, affettuosa e tenera Judy Dench che insieme al nonno, suo secondo padre gli danno serenità e protezione.
Immagini con sfumature di colori per terminare nel più romantico bianco e nero dei “ricordi”, generano un film davvero da non perdere!
Nelle sale dal 24 febbraio 2022
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