di Bianca Maria Sezzatini
Martedì 10 novembre 2015, quinto giorno di proiezioni e incontri per il MedFilm Festival che si tiene in questa sua 21ma edizione presso il Cinema Savoy e il MACRO di Roma. Il più antico festival della capitale, fondato e diretto da Ginella Vocca, quest'anno presenta complessivamente 78 film, di cui 51 anteprime italiane, europee ed internazionali, accompagnati da prestigiosi ospiti. Il programma prevede proIeizioni in due sale del cinema di Via Bergamo 17 e vari incontri, dall'attore Paul Hamy all'artista visuale libanese Lamia Joreige alla regista turca Derya Durmaz.
In sala 2, alle ore 18:00, presentato nella sezione Perle: alla scoperta del nuovo cinema italiano, Napolislam, di Ernesto Pagano. Un bel giorno Napoli si sveglia e si scopre islamica. Una telecamera attraversa la città ed entra nelle vite di dieci convertiti all’Islam, un disoccupato, una ragazza innamorata, un rapper, un padre di famiglia... Tra una zeppola halal e una preghiera per strada, la loro storia quotidiana getta una luce nuova, di volta in volta divertita e amara, su Napoli e sulla nostra società. Alle ore 20:00, in Concorso per il Premio Amore e Psiche, proiezione del film francese Parisienne, di Danielle Arbid, che verrà presentato dall'attore protagonista, Paul Hamy, che risponderà alle domande del pubblico. Il film, insolita commistione di coming-of-age e immigrazione, è un delicato ed intimo racconto di formazione – ispirato ai primi anni parigini della regista stessa – su una 18enne (l'attrice-rivelazione Manal Issa) appena arrivata a Parigi da Beirut alla ricerca della libertà. Con la città e i suoi ragazzi, da adolescente diventerà donna.
Alle ore 22:00, sempre in concorso, il lungometraggio libanese And the living is easy, debutto dell'artista visuale Lamia Joreige, che sarà presente alla proiezione per rispondere alle domande del pubblico. Il film racconta l'agone della Storia dalla prospettiva decentrata di un Paese non toccato dalla primavera araba, il Libano. E'il racconto di una città, Beirut – il suo profondo attaccamento, l’incapacità di viverci – attraverso le storie di cinque personaggi, tutti attori non-professionisti, in un sorprendente ed intenso ibrido di fiction e cinema verità.
Alle ore 22:00, sempre in concorso, il lungometraggio libanese And the living is easy, debutto dell'artista visuale Lamia Joreige, che sarà presente alla proiezione per rispondere alle domande del pubblico. Il film racconta l'agone della Storia dalla prospettiva decentrata di un Paese non toccato dalla primavera araba, il Libano. E'il racconto di una città, Beirut – il suo profondo attaccamento, l’incapacità di viverci – attraverso le storie di cinque personaggi, tutti attori non-professionisti, in un sorprendente ed intenso ibrido di fiction e cinema verità.
In sala 3, la programmazione ha inizio alle ore 16:30 con i cortometraggi del concorso Methexis: dalla Croazia alla Spagna, passando per Algeria e Israele, diversi sguardi sul e dal Mediterraneo. Alle ore 18:30, il documentario in concorso per il Premio Open Eyes, Bruise, dell'iraniano Mohammad Kart, la vera storia di una baby gang di Shiraz, storica città dell’Iran, che descrive perfettamente e poeticamente le persone di un quartiere povero, intrappolate in un circolo vizioso di violenze, ignoranza e superstizioni. Quindi, alle ore 20:30, altri cortometraggi del Premio Methexis, con lavori provenienti da Portogallo, Slovenia, Marocco, Siria, Egitto, ma anche Italia, con Il pescatore, di Francisco Carvalho e Adel Oberto e la Turchia, con il corto Mother virgin no more, della regista Derya Durmaz, che sarà presente alla proiezione.
La giornata di proiezioni si chiude alle ore 22:30 con il documentario francese in concorso And we will throw the sea behind you, di Noémi Aubry, Jeanne Gomes, Clément Juillard e Anouck Mangeat. Quattro registi si incontrano durante le lotte degli harragas, nasce questo documentario, che racconta di migranti in marcia attraverso l’Europa e i suoi non-luoghi: li chiamiamo kaçak, metanastes, ma in realtà sono uomini e donne sul sentiero delle proprie vite.
La giornata di proiezioni si chiude alle ore 22:30 con il documentario francese in concorso And we will throw the sea behind you, di Noémi Aubry, Jeanne Gomes, Clément Juillard e Anouck Mangeat. Quattro registi si incontrano durante le lotte degli harragas, nasce questo documentario, che racconta di migranti in marcia attraverso l’Europa e i suoi non-luoghi: li chiamiamo kaçak, metanastes, ma in realtà sono uomini e donne sul sentiero delle proprie vite.
Il Medfilm Festival 2015 è realizzato con il patrocinio e il sostegno di: Senato della Repubblica, Presidenza della Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dello Sviluppo Economico, Commissione Nazionale Italiana per l'’UNESCO, Regione Lazio Assessorato allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Roma Capitale Assessorato alla Cultura e Sport, Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia, Ambasciata della Repubblica di Francia In Italia, Ambasciata dello Stato d'Israele in Italia, Ambasciata del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord in Italia, Ambasciata del Regno del Marocco in Italia, Ambasciata di Tunisia in Italia, Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia , Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia, Ambasciata di Spagna in Italia, Istituto Culturale Iraniano, Istituto Goethe Roma , Institut Français , Forum Austriaco di Cultura Roma. In collaborazione con: Parlamento Europeo - Ufficio d’'Informazione in Italia, Lazio Innova, Roma&Lazio Film Commission, ANG – Agenzia Nazionale Giovani, LUX Prize, MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma. Media Partners: Ansa, Radio Popolare Roma, My Movies, Fred Film Radio, Taxi Drivers, PiùCulture, Il Cigno.
Ufficio Stampa: Reggi&Spizzichino Communication
Raffaella Spizzichino
Maya Reggi
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