mercoledì 2 agosto 2023

CALDO RECORD GLOBALE. SOLO A ROMA NEVICA


di Bianca Maria Sezzatini


Il merito va all'architetto Cesare Esposito se anche quest’anno, nonostante il caldo record, si ripeterà in Piazza dell'Esquilino la rievocazione storica del miracolo della Madonna della Neve da lui ideata 40 anni fa.

Il “prodigio”, avvenne la notte fra il 4 e il 5 agosto del 352 d.c. quando, dal cielo di quella calda notte romana, cadde la neve. Conosciuto in tutto il mondo come “il miracolo della Madonna della Neve”, è considerato dai romani uno degli eventi più rappresentativi delle proprie tradizioni. A ricordo, dal 1983, ogni 5 agosto, Piazza di Santa Maria Maggiore, la Piazza antistante la Basilica, si trasforma in un grande teatro a cielo aperto dove, tra musica e giochi di luci laser, si ripete l’intensa nevicata.

Lo spettacolo, presentato da Angelo Blasetti e Francesca Olivaldese, che è anche “la madrina” della serata, avrà inizio alle ore 21,00 con la Fanfara dell'Arma dei Carabinieri diretta dal Maestro Danilo Di Silvestro. A seguire, "Archi riflessi di luci" un gioco di luci sempre ideato dall’architetto Cesare Esposito. Un concerto di Musica Classica con il soprano Mary Prospery, il tenore Emanuele Servidio e il baritono Giuseppe Milli anticiperà la nevicata artificiale che, straordinariamente, cadrà dal caldo cielo. 

"Dedico questa 40ma rievocazione storica del miracolo alla pace nel mondo e a sua Santità Papa Francesco - ha dichiarato l'ideatore, l'architetto Cesare Esposito - perché è una persona speciale. Noi artisti a Roma e in tutta Italia gli vogliamo un gran bene".  Per l’occasione  Piazza di Santa Maria Maggiore sarà ribattezzata "Piazza della Pace”.

L’APPELLO DELL'ARCHITETTO A SUA SANTITA'...
Santità,
la statua in bronzo della Vergine Maria col Bambino, due simboli di Pace sorretti dalla Colonna che si erge in Piazza Santa Maria Maggiore (Colonna della Pace), collocata nel 1614 dall'architetto Carlo Maderno per volere di Papa Paolo Borghese, attende Lei, Santo Padre, che è l'incarnazione dell'umanità e porta la voce di Dio e la Pace nel mondo. Anche noi fedeli l’aspettiamo con devozione per la Sua benedizione e celebrare con Lei la Festa della Madonna della Neve, come già avvenne col Suo predecessorePapa Giovanni Paolo II".

... E I RINGRAZIAMENTI
Scrive ancora Esposito: "Ringrazio il
Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Urban Vision e la Ediliziacrobatica "per il contributo"; il Ministero della Cultura, Roma Capitale, la Regione Lazio "per il patrocinio". Inoltre:


e tutti coloro che, con il loro aiuto, hanno permesso di realizzare questa 40esima edizione del mio spettacolo rievocativo".


LA MADONNA DELLA NEVE

LEGGENDA . . .

Secondo quanto narrato da vari autori cristiani, Giovanni era un ricco patrizio che viveva a Roma. Durante la notte del 4 agosto 352 d.C. egli avrebbe visto in sogno la Vergine Maria che chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove il mattino seguente avesse trovato della neve fresca. Giovanni, la mattina seguente, corse da Papa Liberio per raccontargli quanto visto e il pontefice confessò di aver avuto la stessa visione. Il prodigio nel frattempo si era avverato e per ordine di Liberio si fece tracciare la pianta di una grandiosa basilica esattamente dove cadde la neve di agosto. Sempre secondo la storia, la basilica sarebbe stata finanziata dal patrizio stesso e prese il nome di Basilica di Santa Maria della Neve (o Basilica Liberiana dal nome del Papa, popolarmente ad Nives). 

. . . E UN PO’ DI STORIA 

Madonna della Neve è uno degli appellativi con cui la Chiesa Cattolica venera Maria secondo il cosiddetto culto di iperdulia. Si tratta del nome tradizionale e popolare per indicare Maria Madre di Dio (Theotokos), come sancito dal Concilio di Efeso. La sua memoria liturgica cade il 5 agosto e in memoria della miracolosa apparizione mariana. 

Il titolo di Madonna della Neve risale ai primi secoli della Chiesa ed è legata alla nascita della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.

L’antica chiesa fu atterrata al tempo di Sisto III che in ricordo del Concilio di Efeso dove si era solennemente decretata la Maternità Divina di Maria, volle innalzare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine, utilizzando anche i materiali di recupero della chiesa antecedente. In quel periodo a Roma nessuna chiesa o basilica raggiungeva lo splendore e la grandezza del nuovo luogo di culto, qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore, per indicare la sua prevalenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna. Nei secoli seguenti la basilica ebbe vari interventi di restauro strutturale e artistico, fino a giungere nel 1750 le forme architettoniche che oggi ammiriamo. Dal 1568 la denominazione ufficiale della festa liturgica della Madonna della Neve è stata modificata nel termine; dedica di Santa Maria Maggiore con celebrazione rimasta al 5 agosto e miracolo della neve in agosto non più citato poiché leggendario e non documentato. 

Il culto sulla Madonna della Neve andò comunque sempre più confermandosi, tanto è vero che tra il XV e il XVIII secolo ci fu la massima diffusione delle chiese dedicate alla Madonna della Neve, con l’instaurarsi di tante celebrazioni locali che ancora oggi coinvolgono interi paesi e quartieri di Città.

A Roma il 5 agosto nella matriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore, il miracolo viene ricordato con una pioggia di petali di rosa bianca, cadenti dall'interno della cupola durante la solenne celebrazione liturgica e, dal 1983, con la rievocazione della storica nevicata in Piazza dell'Esquilino, per merito del suo ideatore, l'architetto Cesare Esposito. 

Il culto, come si è detto, ebbe grande diffusione. Oggi, in Italia, si contano 152 edifici sacri fra chiese, santuari, basiliche minori ecc. intitolate alla Madonna della Neve. Ogni regione ne possiede una notevole quantità, in particolare concentrate su zone dove la neve non manca. Le regioni che primeggiano sono: il Piemonte, con 31; la Lombardia, con 19; la Campania, con 17. 

Nel Napoletano il culto e celebrazione è molto solenne, coinvolgendo le comunità di fedeli con manifestazioni esterne e folcloristiche.


CHI È CESARE ESPOSITO, L'ARCHITETTO DEL MIRACOLO?

Eclettico e scioccante, Cesare Esposito è nato e cresciuto a Roma nel Rione Monti. La monumentalità e i fasti dell’antica Roma hanno contribuito a generare in lui i componenti della futura grande bellezza delle sue creazioni. Centrali nella sua ricerca artistica sono i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco, basi queste di ogni sua incredibile quanto rivoluzionaria interpretazione, costantemente dominata da audacia e da profonda immaginazione. Ancora giovanissimo vince il concorso indetto dal Comune della Capitale per dare un volto artistico a Piazza delle Sette Chiese. Sua è infatti la scultura in acciaio, alta 12 metri e pesante 600 kg, orientata verso i martiri delle Fosse Ardeatine e dedicata alla Resistenza. Sue sono anche le sculture in acciaio Geometrie di pace e di Fumo rosso, tutt'ora presenti presso la galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua anima di artista lo porta a realizzare una serie di progetti e installazioni scenografiche volte a stimolare l’amore per la storia e la conoscenza del patrimonio storico-artistico della capitale. Dal fuoco di Nerone ai Mercati Traianei e ai Fori Imperiali, ai 40 minuti di fuochi d’artificio in musica a Castel Sant'Angelo, in presenza di Papa Giovanna Paolo II, evocando le macchine disegnate da Michelangelo e Gian Lorenzo Bernini. Dalla Piramide riaperta dopo 350 anni, omaggiando in questo modo anche le donne il cui atto eroico si mosse in difesa di Roma e della patria, ai tanti progetti per il riuso del Colosseo, di Piazza Navona con le sue battaglie navali, del Campidoglio per i natali di Roma. Ma il più magniloquente e il più conosciuto di tutti i suoi progetti è senza dubbio quello che si lega alla rievocazione storica del Miracolo della Neve il 5 agosto di ogni anno con soffici fiocchi di neve che cadono sulla Basilica di Santa Maria Maggiore. 

Scrive Esposito nel suo trattato dedicato alla Madonna della Neve e alla città di Roma: “La libertà illumina il desiderio d’amore nel grande abbraccio della madre. L’estensione infinita si armonizza nel tentativo della contemplazione che indaga e penetra il mistero della natura. La felicità umana raggiunge la pietà dell’arte e strappa i coralli del dubbio.…La responsabilità della gioia ispira l’azione tesa a ricostruire la fiaba della carità che restituisce il giudizio alla purezza della coscienza….Il sublime lancia attraverso il trionfo degli stati d’animo lo spessore della poesia dell’uomo”. Esposito si può considerare quindi un precursore dell’architettura fantasiosa e visionaria, che coinvolge sempre l’aspetto corale della città eterna con ingegno e creatività. 

Cesare Esposito ha inventato la nevicata a Santa Maria Maggiore trentasette anni fa e anno dopo anno ha reso questo evento sempre più magico e coinvolgente. E va detto che il nuovo miracolo lo ha fatto lui, nel riuscire a dare vita a una celebrazione del miracolo riproducendolo in forme incantevoli e incantate. Ancora molti ricordano quando venne Papa Wojtyla e ammirato disse a Cesare: “da liberiana hai fatto diventare la basilica siberiana!” Era, Giovanni Polo II, un pontefice severo e scherzoso, profondissimo e ironico e così fu quel giorno. E profondissima e ironica è l’idea di Cesare Esposito per questa celebrazione. Ma è lui stesso così. Cesare è un personaggio più unico che raro nel panorama artistico della nostra città. La sua idea è quella del dono: concepire e progettare un evento come un regalo che l’artista fa alla gente.

Quando lo si incontra sovente lo vedi in questo modo: nel taschino della giacca tiene decine di matite colorate. Ti vede e ancor prima di dirti qualcosa di preciso estrae dalla tasca una delle matite e te le regala. E ti precisa bene il motivo: è un colore (e ti dice con precisione quale) ed è il colore il regalo più bello che una persona possa ricevere. Poi di quella farai l’uso che vuoi. 

E lui ha una matita nella mente con cui disegna sullo spazio circostante. Fa cadere la neve. Fa diventare tutto bianco e il bianco è la sommatoria di tutti quei colori che ha in tasca. Ci fa un regalo e ci fa pensare che papa Liberio vide proprio questo la mattina seguente all'apparizione della Vergine Maria che gli diceva che sarebbe nevicato e lui tracciasse sulla neve di agosto il perimetro della chiesa da dedicarsi a Lei.

Claudio Strinati, storico dell'arte, conduttore televisivo e dirigente pubblico, soprintendente per il Polo museale romano dal 1991 al 2009 e divulgatore di storia dell'arte scrisse: "Cesare Esposito, un mago che ci mette il cuore e l’umiltà e che ricava la sua più profonda soddisfazione a guardare gli sguardi estasiati e sbalorditi delle persone. E Cesare è lì come sempre a dirigere il tutto senza farsene accorgere".


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