sabato 31 luglio 2021

AL CUORE GENEROSO DI PAPA FRANCESCO


di Bianca Maria Sezzatini


"A Lei Santità dedico l'evento della del Miracolo della Madonna della Neve augurandoLe una pronta guarigione e la Sua presenza e benedizione il giorno 5 agosto 2021, in Piazza Santa Maria Maggiore, alle ore 21,00, affinché diventi un simbolo di speranza e d'amore per tutti i fedeli e la Città".


Questa la premessa della lettera scritta al Papa dall'architetto
Cesare Esposito, ideatore della rievocazione di Santa Maria Maggiore, giunta quest'anno alla sua 38esima edizione. Un appello ad essere presente alla rievocazione del miracolo della Madonna della Neve “per dare speranza ai fedeli”. 

LETTERA APERTA A PAPA FRANCESCO

a Lei Santità dedico l'evento del Miracolo della Madonna della neve, augurandole una Pronta guarigione e la Sua Presenza e Benedizione. 

il giorno 5 Agosto 2021, P.zza S. Maria Maggiore alle ore 21.00


IN NOME DELLA VERITÀ DELLA VITA E DELLA STORIA 

Credo con umiltà che sia stato lo Spirito Santo a ispirarmi nel lontano 1983 per realizzare il progetto da me ideato e da me disegnato per far rievocare e rievocare al mondo, l'umile richiesta della Madonna che chiedeva una casa tutta per sé in un luogo che Ella stessa avrebbe indicato con un prodigio: nel mese di agosto, su uno dei Sette Colli di Roma, all'Esquilino, mutò il timpa e si parlò di miracolo; la neve indicò la sua casa e cosi nacque la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. 

Ho dedicato tutta la mia vita all'arte e continuerò a dedicarla a essa. In Verità molte mie opere sono nei musei e nelle piazze di Roma, nate tutte al primo rione di Roma, "Monti". Credo che sia stato anche il destino ad aver fatto si - come indica il mio nome Esposito," esposto alla Madonna" - che dovessi fare qualcosa per Lei; i bambini che 'erano esposti all'interno della Sacra Ruota; per cui dovevo rendere alla nostra Madre un omaggio. 

La vita mi ha portato ad affrontare numerosi ostacoli e al contempo a scoprire quanto la forza dell'amore accolga e permane in ogni cosa. Sono cresciuto in una famiglia di undici figli e nonostante le difficoltà e la povertà, mia madre dava da mangiare anche alle famiglie più povere del rione. Ogni sera sig.ra Desdemona, abbiamo fame, lei apparecchiava per una ventina di persone. Anche quando non c'era più cibo e che alla nostra porta, al n°5 in via della Madonna dei Monti, bussavano famiglie e amici, riusciva sempre a trovare qualcosa di buono da donare. "Mamma è finita la cena", lei rispondeva "Aspetta" non mettere limite alla provvidenza e faceva apparire del cibo per loro. Tutto è nato in quel rione dove da bambino sono cresciuto, giocando, andando a scuola, soffermandomi tra le mura antiche dei mercati di Traiano, per poi proseguire il mio percorso di studi all'Accademia delle Belle Arti e alla Facoltà di Architettura. Una città che per me è stata eterna fonte d'ispirazione: disegnavo per le strade, osservavo e ogni giorno m'immergevo nelle atmosfere e nelle bellezze della città, delle sue Chiese e dello Spirito che l'avvolge. 

Quando ho creato la prima nevicata nel 1983, il Sindaco di allora Luigi Petroselli e dopo di lui, Ugo Vetere, insieme all'assessore alla cultura, Renato Nicolini, approvarono il mio progetto e mi diedero l'incarico di realizzare l'evento ma non •c'erano fondi. E cosi, i miei genitori impegnarono ogni cosa, mia madre e mio padre addirittura la loro fede nuziale, per far realizzare la prima edizione della Rievocazione storica del Miracolo, in onore della Regina della Pace più amata dai romani, evento che adesso è giunto alla 38esima edizione. Allora la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore era sotto la guida spirituale di Sua Eminenza Arciprete Cardinale Carlo Confalonieri, che accettò il mio progetto e fu un grande successo per il Comune di Roma per la città, per me stesso, per la Madre di Dio e per la Basilica di Santa Maria Maggiore. 

Dopo tanti sacrifici, devo ringraziare i miei genitori e la Nostra Madre che mi ha guidato: "Colei che abbassandosi è stata innalzata per vincere il mondo". La ricorrenza del 5 agosto è poi diventato un appuntamento importante per i fedeli, tanto che nel 1987, anno Mariano, Sua Santità Giovanni Paolo II prese parte alla Cerimonia, tendendo un discorso sul prodigio della neve di fronte alle istituzioni e a migliaia di fedeli. Parteciparono all'evento, nomi autorevoli, tra i quali il ministro dei Beni Culturali On. Carlo Vizzini e il Cardinale Luigi Da Daglio. Come vuole il Cerimoniale, fui io ad aprire la processione arrivando nella cappella dedicata alla Madonna Salus Populi Romani, dove l'affresco del Cigoli e i bassorilievi del Maderno descrivono il Miracolo del 5 agosto 358 d.c. 

A lei Santità è stato dedicato l'evento del 2021, pongo la mia supplica: in questi anni di tanti sacrifici mi trovo a continuare questa tradizione che dedico al Suo cuore Generoso e alla Pace e chiedo perdono se ho sbagliato. 

Cosi come la Madonna è tornata a proteggere Suo figlio, volendo edificare la Basilica dove sono anche custodite le aste della culla di Gesù, in un momento tanto difficile, iniziato con la Quaresima/ quarantena, per cui il popolo è stato chiamato a redimersi, nel mese della Madonna, che combacia con l'Assunzione e la vittoria della Nostra Madre sul serpente, rivolgo, con profonda umiltà e modestia, a Lei Santità l'invito a testimoniare in occasione della rievocazione della Madonna della Neve, affinché diventi un simbolo di speranza e d'amore per tutti i fedeli e la città.

Roma, 14 luglio 2021

Architetto Cesare Esposito
e-mail: arch.cesareesposito@gmail.com

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Nella lettera, come avete potuto leggere, l'architetto Esposito ricorda le tante difficoltà che ha dovuto affrontare nella vita (sono cresciuto in una famiglia povera, con 11 figli) e come il progetto per "la ricorrenza del 5 agosto", evento da lui ideato e disegnato per rievocare al mondo l'umile richiesta della Madonna che chiedeva una casa tutta per se in un luogo che ella stessa avrebbe indicato con un prodigio nel mese di agosto su uno dei Sette Colli di Roma, l'Esquilino, mutò il tempo e si parlò di miracolo. La neve indicò la sua casa e come nacque la Basilica papale di Santa Maria Maggiore.

Il progetto, ispirato nel 1983 è diventato oggi un importante appuntamento per i fedeli (non c'erano fondi e così i miei genitori impegnarono ogni cosa; mia madre e mio padre addirittura anche la fede nuziale, per aiutarmi a realizzare questa prima edizione della rievocazione storica in onore della Regina della Pace più amata dai romani "la Madonna della Neve").

Alla quarta edizione, nel 1987, prese parte alla cerimonia Papa Giovanni Paolo II (Papa Wojtyla) che tenne un discorso "sul prodigio della neve". Rimase famosa la frase che il Papa, ammirato, rivolse all'Architetto Esposito: “da liberiana hai fatto diventare la basilica siberiana!” che fece ridere le migliaia di fedeli presenti

È dal 1983 che ogni anno, grazie all'Architetto Esposito, la piazza della Basilica di Santa Maria Maggiore si trasforma in un teatro di luci per ricordare quando la Vergine Maria apparve in sogno a Papa Liberio chiedendogli di erigere una Basilica dove avrebbe fatto nevicare. La mattina seguente si verificò il miracolo, era il 5 agosto del 358 d.c.  Papa Liberio tracciò il perimetro della Basilica seguendo il tracciato di neve lasciato dalla Madonna sul colle dell'Esquilino, dando inizio ai lavori  per la prima Basilica al mondo dedicata alla Madonna della Neve.

Il culto sulla Madonna della Neve andò comunque sempre più affermandosi, tanto è vero che tra il XV e il XVIII secolo ci fu la massima diffusione delle chiese dedicate alla Madonna della Neve, con l’instaurarsi di tante celebrazioni locali che ancora oggi coinvolgono interi paesi e quartieri di Città.

Il culto come si è detto ebbe grande diffusione. Oggi, in Italia, si contano 152 edifici sacri fra chiese, santuari, basiliche minori ecc. intitolate alla Madonna della Neve. Ogni regione ne possiede una notevole quantità, in particolare concentrate su zone dove la neve non manca. Le regioni che primeggiano sono: il Piemonte, con 31; la Lombardia, con 19; la Campania, con 17. Nel Napoletano il culto e celebrazione è molto solenne, coinvolgendo le comunità di fedeli con manifestazioni esterne e folcloristiche.

A Roma il 5 agosto nella matriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore, il miracolo viene ricordato con una pioggia di petali di rose bianche, cadenti dall'interno della cupola durante la solenne celebrazione liturgica e, con la rievocazione, da anni, della storica nevicata in Piazza dell'Esquilino, per merito del suo ideatore, l'architetto Cesare Esposito. 


MADONNA DELLA NEVE: TRA LEGGENDA . . .

Secondo quanto narrato da vari autori cristiani, Giovanni era un ricco patrizio che viveva a Roma. Durante la notte del 4 agosto 352 d.C. egli avrebbe visto in sogno la Vergine Maria che chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove il mattino seguente avesse trovato della neve fresca. Giovanni, la mattina seguente, corse da Papa Liberio per raccontargli quanto visto e il pontefice confessò di aver avuto la stessa visione. Il prodigio nel frattempo si era avverato e per ordine di Liberio si fece tracciare la pianta di una grandiosa basilica esattamente dove cadde la neve di agosto. Sempre secondo la storia, la basilica sarebbe stata finanziata dal patrizio stesso e prese il nome di Basilica di Santa Maria della Neve (o Basilica Liberiana dal nome del Papa, popolarmente ad Nives)

. . . E STORIA" 

Madonna della Neve è uno degli appellativi con cui la Chiesa Cattolica venera Maria secondo il cosiddetto culto di iperdulia. Si tratta del nome tradizionale e popolare per indicare Maria Madre di Dio (Theotokos), come sancito dal Concilio di Efeso. La sua memoria liturgica cade il 5 agosto e in memoria della miracolosa apparizione mariana. Il titolo di Madonna della Neve risale ai primi secoli della Chiesa ed è legata alla nascita della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma. L’antica chiesa fu atterrata al tempo di Sisto III che in ricordo del Concilio di Efeso dove si era solennemente decretata la Maternità Divina di Maria, volle innalzare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine, utilizzando anche i materiali di recupero della chiesa antecedente. In quel periodo a Roma nessuna chiesa o basilica raggiungeva lo splendore e la grandezza del nuovo luogo di culto, qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore, per indicare la sua prevalenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna. Nei secoli seguenti la basilica ebbe vari interventi di restauro strutturale e artistico, fino a giungere nel 1750 le forme architettoniche che oggi ammiriamo. Dal 1568 la denominazione ufficiale della festa liturgica della Madonna della Neve è stata modificata nel termine; dedica di Santa Maria Maggiore con celebrazione rimasta al 5 agosto e miracolo della neve in agosto non più citato poiché leggendario e non documentato. 


CONOSCIAMO L’ARCHITETTO CESARE ESPOSITO

 Eclettico e scioccante, Cesare Esposito, è nato e cresciuto a Roma nel Rione Monti. La monumentalità e i fasti dell’antica Roma hanno contribuito a generare in lui i componenti della futura grande bellezza delle sue creazioni. Centrali nella sua ricerca artistica sono i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco, basi queste di ogni sua incredibile quanto rivoluzionaria interpretazione, costantemente dominata da audacia e da profonda immaginazione. Ancora giovanissimo vince il concorso indetto dal Comune della Capitale per dare un volto artistico a Piazza delle Sette Chiese. Sua è infatti la scultura in acciaio, alta 12 metri e pesante 600 kg, orientata verso i martiri delle Fosse Ardeatine e dedicata alla Resistenza. Sue sono anche le sculture in acciaio Geometrie di pace e di Fumo rosso, tutt'ora presenti presso la galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua anima di artista lo porta a realizzare una serie di progetti e installazioni scenografiche volte a stimolare l’amore per la storia e la conoscenza del patrimonio storico-artistico della capitale. Dal fuoco di Nerone ai Mercati Traianei e ai Fori Imperiali, ai 40 minuti di fuochi d’artificio in musica a Castel Sant'Angelo, in presenza di Papa Giovanna Paolo II, evocando le macchine disegnate da Michelangelo e Gian Lorenzo Bernini. Dalla Piramide riaperta dopo 350 anni, omaggiando in questo modo anche le donne il cui atto eroico si mosse in difesa di Roma e della patria, ai tanti progetti per il riuso del Colosseo, di Piazza Navona con le sue battaglie navali, del Campidoglio per i natali di Roma. Ma il più magniloquente e il più conosciuto di tutti i suoi progetti è senza dubbio quello che si lega alla rievocazione storica del Miracolo della Neve il 5 agosto di ogni anno con soffici fiocchi di neve che cadono sulla Basilica di Santa Maria Maggiore. 

Scrive Esposito nel suo trattato dedicato alla Madonna della Neve e alla città di Roma: “La libertà illumina il desiderio d’amore nel grande abbraccio della madre. L’estensione infinita si armonizza nel tentativo della contemplazione che indaga e penetra il mistero della natura. La felicità umana raggiunge la pietà dell’arte e strappa i coralli del dubbio… La responsabilità della gioia ispira l’azione tesa a ricostruire la fiaba della carità che restituisce il giudizio alla purezza della coscienza… Il sublime lancia attraverso il trionfo degli stati d’animo lo spessore della poesia dell’uomo”. Esposito si può considerare quindi un precursore dell’architettura fantasiosa e visionaria, che coinvolge sempre l’aspetto corale della città eterna con ingegno e creatività. 

Quando lo si incontra sovente lo vedi in questo modo: nel taschino della giacca tiene decine di matite colorate. Ti vede e ancor prima di dirti qualcosa di preciso estrae dalla tasca una delle matite e te le regala. E ti precisa bene il motivo: è un colore (e ti dice con precisione quale) ed è il colore il regalo più bello che una persona possa ricevere. Poi di quella matita farai l’uso che vuoi. E lui ha una matita nella mente con cui disegna sullo spazio circostante. Fa cadere la neve. Fa diventare tutto bianco e il bianco è la sommatoria di tutti quei colori che ha in tasca. Ci fa un regalo e ci fa pensare che papa Liberio vide proprio questo la mattina seguente all'apparizione della Vergine Maria che gli diceva che sarebbe nevicato e lui tracciasse sulla neve di agosto il perimetro della chiesa da dedicarsi a Lei.

Claudio Strinati, storico dell'arte, conduttore televisivo e dirigente pubblico, soprintendente per il Polo museale romano dal 1991 al 2009 e divulgatore di storia dell'arte scrisse: "Cesare Esposito, un mago che ci mette il cuore e l’umiltà e che ricava la sua più profonda soddisfazione a guardare gli sguardi estasiati e sbalorditi delle persone. E Cesare è lì come sempre a dirigere il tutto senza farsene accorgere" 




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