di Bianca Maria Sezzatini
Il merito va all'architetto Cesare Esposito se anche quest’anno, nonostante il caldo record, si ripeterà in Piazza dell'Esquilino la rievocazione storica del miracolo della Madonna della Neve da lui ideata 40 anni fa.
Il “prodigio”, avvenne la notte fra il 4 e il 5 agosto del 352 d.c. quando, dal cielo di quella calda notte romana, cadde la neve. Conosciuto in tutto il mondo come “il miracolo della Madonna della Neve”, è considerato dai romani uno degli eventi più rappresentativi delle proprie tradizioni. A ricordo, dal 1983, ogni 5 agosto, Piazza di Santa Maria Maggiore, la Piazza antistante la Basilica, si trasforma in un grande teatro a cielo aperto dove, tra musica e giochi di luci laser, si ripete l’intensa nevicata.
"Dedico questa 40ma rievocazione storica del miracolo alla pace nel mondo e a sua Santità Papa Francesco - ha dichiarato l'ideatore, l'architetto Cesare Esposito - perché è una persona speciale. Noi artisti a Roma e in tutta Italia gli vogliamo un gran bene". Per l’occasione Piazza di Santa Maria Maggiore sarà ribattezzata "Piazza della Pace”.
L’APPELLO DELL'ARCHITETTO A SUA SANTITA'...
Santità,
la statua in bronzo della Vergine Maria col Bambino, due simboli di Pace sorretti dalla Colonna che si erge in Piazza Santa Maria Maggiore (Colonna della Pace), collocata nel 1614 dall'architetto Carlo Maderno per volere di Papa Paolo Borghese, attende Lei, Santo Padre, che è l'incarnazione dell'umanità e porta la voce di Dio e la Pace nel mondo. Anche noi fedeli l’aspettiamo con devozione per la Sua benedizione e celebrare con Lei la Festa della Madonna della Neve, come già avvenne col Suo predecessore, Papa Giovanni Paolo II".
... E I RINGRAZIAMENTI
Scrive ancora Esposito: "Ringrazio il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Urban Vision e la Ediliziacrobatica "per il contributo"; il Ministero della Cultura, Roma Capitale, la Regione Lazio "per il patrocinio". Inoltre:
e tutti coloro che, con il loro aiuto, hanno permesso di realizzare questa 40esima edizione del mio spettacolo rievocativo".
LEGGENDA . . .
. . . E UN PO’ DI STORIA
Madonna della Neve è uno degli appellativi con cui la Chiesa Cattolica venera Maria secondo il cosiddetto culto di iperdulia. Si tratta del nome tradizionale e popolare per indicare Maria Madre di Dio (Theotokos), come sancito dal Concilio di Efeso. La sua memoria liturgica cade il 5 agosto e in memoria della miracolosa apparizione mariana.
Il titolo di Madonna della Neve risale ai primi secoli della Chiesa ed è legata alla nascita della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.
L’antica chiesa fu atterrata al tempo di Sisto III che in ricordo del Concilio di Efeso dove si era solennemente decretata la Maternità Divina di Maria, volle innalzare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine, utilizzando anche i materiali di recupero della chiesa antecedente. In quel periodo a Roma nessuna chiesa o basilica raggiungeva lo splendore e la grandezza del nuovo luogo di culto, qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore, per indicare la sua prevalenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna. Nei secoli seguenti la basilica ebbe vari interventi di restauro strutturale e artistico, fino a giungere nel 1750 le forme architettoniche che oggi ammiriamo. Dal 1568 la denominazione ufficiale della festa liturgica della Madonna della Neve è stata modificata nel termine; dedica di Santa Maria Maggiore con celebrazione rimasta al 5 agosto e miracolo della neve in agosto non più citato poiché leggendario e non documentato.
Il culto sulla Madonna della Neve andò comunque sempre più confermandosi, tanto è vero che tra il XV e il XVIII secolo ci fu la massima diffusione delle chiese dedicate alla Madonna della Neve, con l’instaurarsi di tante celebrazioni locali che ancora oggi coinvolgono interi paesi e quartieri di Città.
A Roma il 5 agosto nella matriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore, il miracolo viene ricordato con una pioggia di petali di rosa bianca, cadenti dall'interno della cupola durante la solenne celebrazione liturgica e, dal 1983, con la rievocazione della storica nevicata in Piazza dell'Esquilino, per merito del suo ideatore, l'architetto Cesare Esposito.
Il culto, come si è detto, ebbe grande diffusione. Oggi, in Italia, si contano 152 edifici sacri fra chiese, santuari, basiliche minori ecc. intitolate alla Madonna della Neve. Ogni regione ne possiede una notevole quantità, in particolare concentrate su zone dove la neve non manca. Le regioni che primeggiano sono: il Piemonte, con 31; la Lombardia, con 19; la Campania, con 17.
Nel Napoletano il culto e celebrazione è molto solenne, coinvolgendo le comunità di fedeli con manifestazioni esterne e folcloristiche.
CHI È CESARE ESPOSITO, L'ARCHITETTO DEL MIRACOLO?
Scrive Esposito nel suo trattato dedicato alla Madonna della Neve e alla città di Roma: “La libertà illumina il desiderio d’amore nel grande abbraccio della madre. L’estensione infinita si armonizza nel tentativo della contemplazione che indaga e penetra il mistero della natura. La felicità umana raggiunge la pietà dell’arte e strappa i coralli del dubbio.…La responsabilità della gioia ispira l’azione tesa a ricostruire la fiaba della carità che restituisce il giudizio alla purezza della coscienza….Il sublime lancia attraverso il trionfo degli stati d’animo lo spessore della poesia dell’uomo”. Esposito si può considerare quindi un precursore dell’architettura fantasiosa e visionaria, che coinvolge sempre l’aspetto corale della città eterna con ingegno e creatività.
Cesare Esposito ha inventato la nevicata a Santa Maria Maggiore trentasette anni fa e anno dopo anno ha reso questo evento sempre più magico e coinvolgente. E va detto che il nuovo miracolo lo ha fatto lui, nel riuscire a dare vita a una celebrazione del miracolo riproducendolo in forme incantevoli e incantate. Ancora molti ricordano quando venne Papa Wojtyla e ammirato disse a Cesare: “da liberiana hai fatto diventare la basilica siberiana!” Era, Giovanni Polo II, un pontefice severo e scherzoso, profondissimo e ironico e così fu quel giorno. E profondissima e ironica è l’idea di Cesare Esposito per questa celebrazione. Ma è lui stesso così. Cesare è un personaggio più unico che raro nel panorama artistico della nostra città. La sua idea è quella del dono: concepire e progettare un evento come un regalo che l’artista fa alla gente.
E lui ha una matita nella mente con cui disegna sullo spazio circostante. Fa cadere la neve. Fa diventare tutto bianco e il bianco è la sommatoria di tutti quei colori che ha in tasca. Ci fa un regalo e ci fa pensare che papa Liberio vide proprio questo la mattina seguente all'apparizione della Vergine Maria che gli diceva che sarebbe nevicato e lui tracciasse sulla neve di agosto il perimetro della chiesa da dedicarsi a Lei.
Claudio Strinati, storico dell'arte, conduttore televisivo e dirigente pubblico, soprintendente per il Polo museale romano dal 1991 al 2009 e divulgatore di storia dell'arte scrisse: "Cesare Esposito, un mago che ci mette il cuore e l’umiltà e che ricava la sua più profonda soddisfazione a guardare gli sguardi estasiati e sbalorditi delle persone. E Cesare è lì come sempre a dirigere il tutto senza farsene accorgere".
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