di Bianca Maria Sezzatini
Due grandi serate in musica ci attendono al Piccolo Teatro Il Salotto di Pulcinella del poliedrico Vincenzo De Vivo, cantante, Direttore artistico e proprietario di questa bellissima location situata nell'elegante Via Urbana, nel quartiere Monti.
Sabato 19 novembre è la volta di Giò Di Sarno in “VESUVIANA”.
Domenica 20 novembre “CAROSOGNANDO”, con Vincenzo De Vivo e la sua Band, un omaggio musicale al grande Renato Carosone.
Due serate di grande musica assolutamente da non mancare!!!
ORARIO SPETTACOLI
sabato 19 novembre, ore 20,30
domenica 20 novembre, ore 18,00
Entrambi gli spettacoli saranno preceduti da una degustazione gastronomica rigorosamente napoletana.
INFO E PRENOTAZIONI
tel. 06 - 48.23.339
cell. 391 - 123.04.57
cell. 347 - 732.70.33
email: info@ilsalottodipulcinella.com
PICCOLO TEATRO IL SALOTTO DI PULCINELLA
Via Urbana, 11 (Rione Monti)
Direttore artistico: Vincenzo De Vivo
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GIÒ DI SARNO
PICCOLO TEATRO IL SALOTTO DI PULCINELLA
La prima ritrae la Napoli del 600. La seconda, un Vesuvio in eruzione illuminato da una luna stupenda. Grazie al gioco delle luci, la luna e la lava sembrano vere. La terza, dal titolo "Le Guarrettelle", di Filippo Falciatore, pittore della metà dell’ottocento, raffigurante il Maschio Angioino.
Tutto ciò diede al locale un'anima Napoletana particolare, sia per le specialità gastronomiche che per le cene spettacolo e la musica rigorosamente napoletana. Fu frequentato da una clientela nota, Napoletana e non solo. Anche le anime degli artisti del teatro di rimpetto, continuavano a frequentare il nuovo ristorante PULCINELLA.
Dopo tredici anni di attività ristorativa il ristorante venne chiuso per poi rinascere come PICCOLO TEATRO IL SALOTTO di PULCINELLA. Le anime di questi artisti continuavano a frequentare il ristorante, ma nello stesso tempo entravano anche nel cuore di Enzo, stimolando la sua fantasia creativa, senza uscire più.
Gli artisti in coro, con Toto’ in prima fila, gli dicevano: “fallo diventare un piccolo teatro". Lui gli rispondeva: "ma è piccerillo". E loro: "nù fà nient, nun importa che è piccerillo, Enzù. È a fantasia c’adda essere grande assaie”.
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