giovedì 6 agosto 2015

TORNANO A CADERE LE STELLE

di Bianca Maria Sezzatini


È agosto e in cielo tornano le stelle cadenti. È in questo periodo che gli amanti del cielo di tutto il mondo rivolgono lo sguardo in alto per cercarle. Intanto, l’11 agosto, il Sole si trasferisce dal Cancro al Leone scivolando a sud lungo l’eclittica mentre la Luna sarà piena il 29 agosto, nell’Acquario.

Con la loro rocambolesca scomparsa dal cielo serale durante il mese di luglio, Venere e Giove lasciano sguarnito l’orizzonte occidentale di astri brillanti, al tramonto del Sole. Resta il solo Saturno a ricordarci la presenza dei pianeti in cielo, nella Bilancia. Ancora per questo mese mantiene un’ottima finestra di visibilità: vale la pena soffermarsi ad ammirare i suoi anelli, sempre ben aperti, che mettono in evidenza la sottile divisione di Cassini.

La porzione di Zodiaco visibile in questo mese va dalla Vergine ai Gemelli, culminando a sud con il Capricorno. Da ovest a est l’eclittica rimane bassa e stenta ad alzarsi dall’orizzonte per tutta la prima parte della notte ma si risolleva a oriente nelle ore più tarde. È ancora Arturo la prima stella ad accendersi di sera, nel Bootes: è la quarta stella più brillante del cielo, e sarà seguita da Vega (la quinta). Il Grande Carro inizia la serata planando a mezz’altezza verso l’orizzonte nord; questa rotazione porterà via ben presto la Chioma di Berenice e i Cani da Caccia, che daranno inutilmente la caccia all’Orsa Maggiore. Alle 23 se ne vanno tutte insieme la Vergine, la Bilancia e lo Scorpione, schiacciato sull’orizzonte dal peso di Ofiuco e dal Serpente. Prima che affondi, nella Bilancia cercate la stella Beta Librae, dall’impronunciabile nome di Zubeneschamali: è una delle poche stelle di colore verde del cielo – o almeno così viene descritta da alcuni osservatori. A voi di che colore appare? 

La Corona Boreale declina assieme a Ercole e dall’alto del cielo scende anche la testa del Drago, lasciando lo zenit al Cigno e alle sue ali spalancate. Sotto di lui a mezzanotte sfilano la Volpetta e la Freccia, intrufolandosi nel Triangolo Estivo sopra Altair. La grande trama della Via Lattea sostiene l’impalcatura del cielo di agosto come un architrave poggiata a sud sul Sagittario, poi su su attraverso lo Scudo e l’Aquila, il Cigno e Cefeo. Svia verso nordest tra le stelle di Cassiopea che si annunciano a oriente e preludono alla ricomparsa di Perseo, tanto atteso in queste notti.

Proprio a metà tra Cassiopea e Perseo bisognerà rivolgere lo sguardo per avvistare le stelle cadenti Perseidi, che quest’anno saranno numerose e ben visibili grazie all’assenza della Luna. Esattamente, il punto da cui scaturiscono le loro traiettorie (il radiante dello sciame) è collocato a metà strada tra la stella Ruchbah (Delta Cassiopeae) e Mirphak (Alfa Persei). Inquadrando quell’area celeste con un binocolo, scoprirete il meraviglioso Doppio Ammasso di Perseo, una coppia di ammassi aperti di giovani stelle – che però non hanno intenzione di cadere da nessuna parte.

Ah, è inutile che attendiate proprio la notte del 10 agosto per cercare le stelle cadenti: le Perseidi sfrecciano in cielo già dalla fine di luglio, e proseguiranno fino a dopo Ferragosto. Fra l’altro, il massimo della loro frequenza è previsto per le notti del 12 e 13 agosto, con buona pace di San Lorenzo. In merito, domenica 9 agosto, alle ore 21:00 e alle ore 22:00,  è in programma al Planetario “Quando cadono le Stelle”, di Stefano Giovanardi, una “notte di San Lorenzo in anteprima”, spettacolo tra i più apprezzati in repertorio del Planetario.

Completano il panorama celeste le costellazioni del Capricorno e dell’Acquario, in bella evidenza a sud, in compagnia di Pegaso e Andromeda che riempiono il quadrante orientale assieme ai Pesci e all’Ariete. Più in alto si mimetizza la Lucertola tra le stelle minori della Via Lattea, il Cavallino si nasconde dietro il muso di Pegaso, mentre un piccolo scrigno romboidale si delinea davanti ad Altair: è il Delfino. All’estremo sud c’è tempo, in queste notti che si allungano, di vedere scomparire la Corona Australe sotto il Sagittario e affiorare Fomalhaut, nel Pesce Australe, punti notevoli di un’evanescente sfilata che comprende altre cianfrusaglie celesti quali il Microscopio, una stella del Telescopio, una dell’Indiano e le tracce di uno degli inarrivabili uccelli del cielo australe, la Gru. Il mattino non spunterà finché Capella, già in ascesa dopo mezzanotte, avrà riaperto il varco per fare largo al Toro, a Orione e ai Gemelli che saluteranno il ritorno del Sole.

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